
(AGENPARL) – gio 29 febbraio 2024 Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza autorizza la libera e gratuita pubblicazione dell’immagine allegata che si riferisce alla consegna degli alberi di Natale da parte del vice presidente Marcello Doniselli alla referente del Comitato Quartieri Case Popolari Grazia Casagrande.
N. 11 – 29 febbraio 2024
Milano, piantati nel giardino delle case popolari
gli abeti di Natale riconsegnati al farmers’ market
Grazie alla collaborazione tra Coldiretti e Comitato di Calvairate
Sono stati ripiantati in un’area verde di Milano gli abeti che dopo le festività natalizie i clienti del mercato agricolo di Porta Romana hanno riconsegnato a Campagna Amica per non farli morire. Lo annuncia la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza in occasione della consegna degli alberi all’Associazione Comitato Quartieri Case Popolari Calvairate-Molise-Ponti.
Una decina di abeti che erano stati venduti prima delle feste di fine anno al farmers’ market di via Friuli 10/a e che successivamente erano stati riconsegnati a Campagna Amica, sono stati portati adesso al civico 1 di via degli Etruschi nel capoluogo lombardo, dove ha sede il Comitato Quartieri e dove sono stati messi a dimora nel giardino delle case popolari.
Gli alberi – precisa la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – sono stati consegnati a Grazia Casagrande del Comitato da Marcello Doniselli, vice presidente della Coldiretti interprovinciale e titolare dei vivai Progetto Verde di Baranzate (MI). “Ringraziamo i consumatori del mercato di Porta Romana per la sensibilità che hanno dimostrato riportando al mercato gli abeti – dichiara Doniselli – e ringraziamo l’Associazione di Calvairate-Molise-Ponti per la disponibilità a piantumare gli alberi nel loro bel giardino interno. E’ la conferma della sostenibilità della scelta di puntare su abeti naturali e non di plastica per le feste”.
Gli alberi ad uso natalizio – conferma infatti la Coldiretti – vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale, sono commercializzati al 4°-5° anno di coltivazione, con taglie tra i 1,20-1,80 metri e provengono da vivai autorizzati dalle regioni con apposita iscrizione. Le regioni attuano controlli annuali per verificare l’idoneità delle pratiche agronomiche e formali che l’azienda è tenuta a rispettare.
L’albero finto invece – conclude Coldiretti – è anche inquinante poiché impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Un abete artificiale di circa 1,90 metri ha un’impronta di carbonio equivalente a circa 40 chili di emissioni di gas serra, che è più di 10 volte quella di un albero vero. A determinarla è la sua fabbricazione, a partire dal petrolio alla quale si aggiungono le emissioni industriali derivanti dalla produzione dell’albero e la spedizione per lunghe distanze prima di arrivare al negozio, se si tiene conto che la maggioranza ha origine in Cina a circa novemila chilometri di distanza dall’Italia, senza dimenticare che contribuisce alla diffusione delle microplastiche nel suolo, nelle acque e nella catena alimentare.
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