
(AGENPARL) – Sat 06 September 2025 Gentili,
Si invia l’intervento del sindaco di Ferrara Alan Fabbri in merito a quanto
accaduto nella mattinata di oggi (6 settembre), sul cancello e nella
buchetta della posta dell’abitazione dell’assessore alla sicurezza Cristina
Coletti, dove vive insieme alla sua famiglia. L’assessore ha ritrovato
alcuni messaggi inneggianti alla Palestina libera.
Con preghiera di pubblicazione.
Grazie e buon lavoro
Ferrara, 6 settembre 2025
Fino a quando messaggi e manifestazioni, anche aggressive, come accaduto in
Consiglio comunale o sotto lo Scalone del Comune di Ferrara, restano
confinati nell’ambiente di lavoro, posso anche sorvolare.
Quando però “messaggi”, barchette o altri simboli vengono recapitati anche
nelle abitazioni private, come in questo caso, la partita cambia.
Ormai siamo arrivati al punto di non chiudere solo un occhio, ma entrambi,
per non essere definiti gratuitamente come assassini o complici di
genocidio, o più semplicemente per cercare di mantenere gli animi il più
distesi possibile. E, nonostante questo, continuano.
Il messaggio lasciato oggi davanti all’abitazione dell’assessore Cristina
Coletti, diversamente da quanto accaduto settimane fa alla residenza
municipale, è pacifico nella forma, ma lo si può anche interpretare come
un: “Attenzione, sappiamo dove abiti”. Ed è sbagliato, perché non si
conosce la sensibilità delle persone che ricevono questo tipo di messaggi.
Io credo, realmente, che a questi manifestanti non interessi creare unità
dietro una causa che, per diversi aspetti, potrebbe anche essere
condivisibile. Credo invece che abbiano tutto l’interesse ad alimentare il
conflitto in città, e lo dimostra il travisamento totale di ciò che,
secondo loro, io avrei detto o fatto.
Manifestano da un anno ormai, tutte le settimane, per strada, a qualsiasi
ora, urlando e sfilando, senza che nessuno abbia mai detto nulla, con un
atteggiamento padronale in città, pretendendo di passare anche sopra eventi
già programmati e sopra le targhe commemorative dei nostri martiri e sulla
storia di Ferrara, che nulla hanno a che fare con questa guerra.
Come sindaco, che ha come interesse prioritario quello della sua città e
dei ferraresi, non posso permetterlo.
Ferrara è e resterà una città democratica, che permette a tutti di
manifestare liberamente il proprio pensiero. Diversamente da chi compie
queste azioni.
Abbassate i toni, perché se la guerra è a casa vostra non significa che
dobbiate portarla anche qui.
Solidarietà all’assessore Cristina Coletti e alla sua famiglia.
Alan Fabbri
Sindaco di Ferrara
*Comunicazione Sindaco*
*Comune di Ferrara*
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