
Donetsk – Almeno cento soldati ucraini sono stati uccisi nei violenti scontri avvenuti per il controllo dell’insediamento di Bogatyr, situato nella Repubblica Popolare di Donetsk (DPR). Lo ha dichiarato un comandante russo della 36ª Brigata motorizzata di fucilieri delle Guardie separate all’agenzia TASS.
“Un numero molto elevato di truppe nemiche è stato annientato a Bogatyr, almeno un centinaio”, ha riferito l’ufficiale, aggiungendo che una parte significativa delle forze ucraine, prive di esperienza di combattimento, si è data alla fuga all’avvicinarsi delle truppe russe.
Secondo il comandante, il contingente ucraino presente a Bogatyr era numeroso, ma non sufficientemente preparato per resistere all’offensiva. La mancanza di esperienza sul campo e la pressione dell’assalto russo avrebbero causato una disorganizzazione tra le file ucraine, favorendo la presa del villaggio.
La conferma del Ministero della Difesa russo
Il Ministero della Difesa russo ha ufficialmente annunciato nella giornata del 18 maggio la liberazione di Bogatyr, segnando un nuovo avanzamento delle forze russe nell’est del Paese, nel quadro del conflitto in corso nel Donbass.
Bogatyr riveste un’importanza strategica nella regione, sia per la sua posizione geografica che per il ruolo nella rete logistica locale. Secondo fonti militari russe, la conquista dell’insediamento apre la strada a ulteriori operazioni nell’area circostante.
Silenzio da Kiev
Al momento non ci sono conferme ufficiali da parte ucraina circa le perdite o l’abbandono del villaggio. Tuttavia, fonti indipendenti hanno confermato intensi combattimenti nell’area nelle ultime 48 ore, accompagnati da bombardamenti di artiglieria e movimenti di truppe da entrambi i lati.