
(AGENPARL) – gio 30 gennaio 2025 L’assessore alle Politiche abitative, Fabrizio Ferrandelli, questa mattina,
nel corso di un incontro con la stampa, che si è tenuto nella sede
dell’assessorato in via dello Spirito Santo, ha presentato i dettagli del
progetto sperimentale “Facciamo Casa”. L’iniziativa, partita alla fine
dello scorso anno e promossa dall’Assessorato Emergenza Abitativa, insieme
all’Associazione “Idea e Azione” e Uepe (Uffici locali per l’Esecuzione
Penale Esterna), con la collaborazione di Rap e Reset, è rivolta a persone
fragili, in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio, che sono
impossibilitate a sostenere le spese dei lavori di ristrutturazione di cui
spesso necessitano le abitazioni affidate loro dal Comune. Proprio oggi
l’assessore consegnerà le chiavi del primo alloggio, inserito nel progetto,
che è stato ristrutturato con il contributo di alcune persone in esecuzione
penale esterna, grazie all’Associazione “Idea e Azione”. All’incontro con
la stampa questa mattina erano presenti, tra gli altri, anche Liboria Di
Baudo, responsabile dell’associazione “Idea e Azione”, Giuseppe Todaro
presidente di Rap e don Sergio Ciresi della Caritas diocesana.
«Il progetto Facciamo casa – ha spiegato l’assessore Ferrandelli – è una
delle tante azioni concrete che il Comune vuole mettere in campo per la
soluzione dell’emergenza abitativa: lo scopo è sia quello di migliorare le
condizioni degli edifici popolari, sia di accompagnare l’inserimento
sociale delle persone destinatarie dell’intervento, che trovandosi in
situazioni di fragilità economica, non hanno i mezzi per effettuare quelle
opere di prima manutenzione necessarie a rendere l’alloggio ospitale».
Gli interventi di cui necessitano questi alloggi, di solito, riguardano
piccoli interventi di imbiancatura delle pareti, controllo e
implementazione dell’impiantistica elettrica e idraulica e, talvolta il
reperimento di piccole donazioni, come avvenuto da parte della Caritas, per
la dotazione dei primi arredi. Quello che contribuisce a rendere le
abitazioni accoglienti e sicure, insomma.
«Tutti questi interventi – ha continuato Ferrandelli – richiedono risorse e
maestranze che affiancano quelle del Comune e delle aziende partecipate.
Quella che proponiamo oggi è una politica della casa che promuove
l’inclusione sociale, la dignità e il benessere delle persone fragili,
attraverso la collaborazione tra il pubblico e il privato sociale. Con