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(AGENPARL) – mar 10 ottobre 2023 Oggi si è svolta presso il MMIT la verifica del piano industriale della
Sider Alloys presenti i vertici aziendali, il Dott Anibaletti, il ministero
del Lavoro, Invitalia, Regione Sardegna. In premessa l’azienda conferma che
ad oggi la forza lavoro è 122 diretti e circa 150 unità indirettamente e
di continuare negli investimenti e nei revamping all’interno dello
stabilimento. Lo dichiarano il Vice segretario Nazionale Daniele
Francescangeli con delega alla Siderurgia e il segretario provinciale di
Cagliari Andrea Geraldo .
Troppi anni sono trascorsi inutilmente e hanno indebolito inesorabilmente
il tessuto sociale territoriale ma in particolare i tanti lavoratori che
ancora credono e attendono lo sviluppo del rilancio dall’acquisizione dello
stabilimento di alluminio primario da parte della Sider Alloys sino ad
oggi. Osserviamo come UGL che la multinazionale svizzera ha acquisito lo
stabilimento nel febbraio 2018, in conseguenza di un accordo di programma
firmato dall’allora ministro, la Regione e la Sider Alloys. Da allora la
necessità di un costo calmierato dell’energia, ha di fatto giustificato i
tanti ritardi nell’attuazione del revamping e fatto attenuare la vertenza
dai tavoli di crisi del del Mimit, -oggi siamo riusciti a fare il punto
sulla situazione e discutere della ripartenza dello smelter e la
ricollocazione dei tanti lavoratori attualmente in mobilità”. Come UGL
abbiamo chiesto l’impegno alla R.A.S. di incrementare la quota di
ammortizzatori sociali e riprendere le attività formative con gettone alla
presenza per dare nuovamente dignità alle tante famiglie che vivono di
assistenzialismo che, nell’attesa di essere nuovamente impiegati nelle
linee di produzione, potranno incrementare la propria formazione e
professionalizzazione ricevendo un congruo emolumento. “Fondamentali
anche le risposte che si riceveranno per coloro che si trovano in regime di
ammortizzatori sociali, che impongono una riflessione ed una rivisitazione
degli accordi sottoscritti – i sindacalisti concludono – che gli oltre 300
lavoratori, che sono in attesa di rioccupazione, sono costretti a vivere
con meno di 500 euro al mese e questo deve essere fra le prime priorità di
questa vertenza .
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