
(AGENPARL) – ROMA mer 14 giugno 2023
Oltre 250 avvocati, in rappresentanza dei centoquaranta Ordini forensi italiani, delle sedici Unioni regionali, dei ventisei Consigli distrettuali di disciplina, dei ventisei Comitati pari opportunità distrettuali, delle Associazioni forensi generaliste e specialistiche maggiormente rappresentative, hanno partecipato oggi a Roma agli Stati generali dell’avvocatura, convocati dal Consiglio Nazionale Forense, di concerto con l’Organismo Congressuale Forense, sullo schema di regolamento che indica limiti, di pagine e caratteri, per la redazione degli atti giudiziari.
Il Presidente del CNF Francesco Greco, in apertura della seduta, ha espresso alla famiglia del presidente Berlusconi il profondo cordoglio dell’Avvocatura italiana per la scomparsa di un uomo che, senza voler dare giudizi politici, per 30 anni ha dato un segnale importante alla vita politica del Paese.
«In questi giorni – ha detto il Presidente Greco – il CNF ha realizzato un’analisi comparata sulla limitazione del numero di pagine nelle memorie processuali in alcuni Stati membri dell’Unione europea: 17 Paesi europei su 20 non hanno limiti di pagine, e nei restanti tre paesi, Grecia, Spagna e Paesi Bassi, esistono limiti, ma derogabili, solo per il giudizio di appello».
«Oggi, con la riforma Cartabia del processo civile – ha continuato il Presidente CNF – noi avvocati dobbiamo illustrare nell’atto introduttivo tutte le circostanze e i fatti che servono per convincere il giudice dei diritti dei nostri assistiti. I cittadini ci consegnano i loro diritti e noi abbiamo il dovere di tutelarli al meglio e non possiamo essere costretti a limitare le nostre difese perché c’è il rischio di sforare il numero delle pagine e dei caratteri consentiti. Così si comprime chiaramente il diritto alla difesa stabilito dall’articolo 24 della Costituzione. I principi di chiarezza e sinteticità degli atti giudiziari ci vedono d’accordo, ma sinteticità non significa fissare il numero di pagine degli atti degli avvocati, ma evitare ciò che essenziale non è».
«Questa mattina – ha proseguito Greco – ho ricevuto la telefonata del ministro Nordio che ha manifestato attenzione alla posizione dell’avvocatura e alla nostra indisponibilità ad accogliere lo schema di decreto, e ci invita ad un incontro per comprendere fino in fondo le nostre preoccupazioni. Accogliamo con favore l’invito al dialogo, ma gli avvocati non sono e non saranno disponibili a mediare sul principio di libertà di scelta della linea difensiva. I nostri principi non sono negoziabili», ha concluso il Presidente del CNF.
L’incontro è poi proseguito con i contributi del coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, Mario Scialla e del presidente di Cassa Forense, Valter Militi, e con gli interventi di molti avvocati e avvocate presenti, di presidenti di Ordini, Unioni, Associazioni forensi: tutti uniti contro la compressione del diritto di difesa.
«Da oggi l’avvocatura italiana – ha dichiarato in chiusura il presidente del CNF – è in massima allerta sulla possibilità di porre limiti numerici al contenuto degli atti difensivi. L’avvocatura richiede che all’interno dell’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia sia prevista anche la presenza degli avvocati, e si riserva, all’esito dell’incontro di oggi con il Ministro Nordio, di adottare tutte le ulteriori iniziative che l’avvocatura unita riterrà più opportune».