
(AGENPARL) – Fri 12 September 2025 [image: image.png]
XXIV edizione | Trieste, 12 -17 settembre 2025
Teatro Miela / Cinema Ariston / Fuori orario, Rai 3
Domenica 14 settembre I Mille Occhi omaggia Italo Calvino con la proiezione
del Cavaliere inesistente di Pino Zac, film in tecnica mista appena
restaurato. Si prosegue con la rara proiezione in pellicola 35mm di Två
människor (Due esseri) di Carl Theodor Dreyer, uno dei film più intimi e
nascosti del regista danese. La giornata si chiude con l’omaggio al Premio
Anno Uno Želimir Žilnik, e con la proiezione dell’Orso d’oro a Berlino nel
1969 Rani radovi (Early Works) e del documentario Destinacija_Serbistan
(Logbook_Serbistan), opere che confermano la sua straordinaria capacità di
raccontare il presente attraverso uno sguardo radicale e indipendente, attento
da sempre a cogliere i battiti del proprio tempo.
Si inizia, dunque, alle ore 15.00 con Il cavaliere inesistente di Pino Zac,
appena restaurato dall’Istituto Luce. Un’opera in tecnica mista – live
action e animazione – che rende omaggio a Italo Calvino, rileggendo il
Medioevo in chiave surreale e affascinante. Il film, amato dallo stesso
Calvino, fu realizzato da uno dei fondatori della celebre rivista satirica
Il Male e resta un titolo prezioso da riscoprire, capace di parlare tanto
ai bambini quanto agli adulti.
Alle ore 17.00 per la sezione Young and Innocent: il cinema interminabile
dei cineasti più grandi viene proiettato in pellicola 35mm Två människor
(Due esseri) di Carl Theodor Dreyer, uno dei film meno conosciuti del
regista danese, realizzato in Svezia nel 1945. Considerato a lungo il “film
nascosto” di Dreyer, ufficialmente perché il regista ne era insoddisfatto
per gli attori impostigli, ma in realtà perché in pochi altri film un
autore si denuda come qui, in una ricerca della madre perduta nella morte
(cui Ordet sognerà di ridar vita) e dove una ninnananna italiana (non
sottotitolata in Svezia e Danimarca mentre il film restò inedito in Italia)
si confida a uno spettatore che non esiste.
La serata è interamente dedicata a Želimir Žilnik, vincitore del Premio
Anno Uno, che sarà presente in sala per incontrare il pubblico. Alle 18.45
sarà proiettato Rani radovi (Early Works), film del 1969 vincitore
dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino e uno dei titoli più significativi
dell’“Onda nera” jugoslava. Dopo le ribellioni del 1968, quattro studenti
jugoslavi, ispirati dalle prime opere di Karl Marx, intraprendono un
viaggio per visitare i villaggi rurali e parlare con i contadini di
socialismo ed emancipazione. Rani radovi è un film che ragiona sul
Sessantotto e la rivoluzione durante l’era di Tito. Con il corpo
incendiario di Milja Vujanović filmato da Karpo Acimović-Godina.
La chiusura della giornata, alle ore 21.00, è affidata a
Destinacija_Serbistan (Logbook_Serbistan), documentario del 2015 che
conferma la forza della produzione più recente di Žilnik. Grazie al
sostegno della produttrice Sarita Matijević, il regista racconta le storie
di rifugiati provenienti da Medio Oriente e Africa, bloccati in centri di
accoglienza sovraffollati in Serbia, al di fuori dell’Unione Europea. Un
film dolce e amaro insieme, che unisce l’intimità del racconto umano a
un’analisi lucida e incisiva delle politiche di frontiera europee.
Il Festival prosegue dal 15 al 17 settembre al Cinema Ariston.
Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito.
IL PROGRAMMA DI DOMENICA 14 SETTEMBRE 2025
ore 15.00
Tecnica mista – Omaggio a Italo Calvino
IL CAVALIERE INESISTENTE
di Pino Zac
1971, 97’
Se quest’anno il programma è ampiamente dedicato al rapporto tra Sciascia e
il cinema, ci sono due code di precedenti studi sulla relazione tra la
settima arte e la scrittura proposti nelle scorse edizioni: dopo il nuovo
Orfeo di Villoresi tratto da Dino Buzzati, ritorniamo anche a Italo
Calvino, con questo lavoro in tecnica mista (cinema animato + live action)
appena restaurato dall’Istituto Luce. Un film da riscoprire (e da far
scoprire anche ai bambini): un’opera che rilegge fedelmente Calvino (che lo
amò), un medioevo surreale capace di parlare ai giorni nostri, diretto da
uno dei fondatori della celeberrima rivista satirica “Il male”.
ore 17.00
Young and Innocent: il cinema interminabile dei cineasti più grandi
TVÅ MÄNNISKOR
(Due esseri)
di Carl Theodor Dreyer
Svezia, 1945, 75’, 35mm
Sarà per anni il “film nascosto” di Dreyer, come per Kubrick Fear and
Desire. Ufficialmente perché il regista ne era insoddisfatto per gli attori
impostigli, ma in realtà perché in pochi altri film un autore si denuda
come qui, in una ricerca della madre perduta nella morte (cui Ordet sognerà
di ridar vita) e dove una ninnananna italiana (non sottotitolata in Svezia
e Danimarca mentre il film restò inedito in Italia) si confida a uno
spettatore che non esiste.
ore 18.45
Premio Anno Uno a Želimir Žilnik
RANI RADOVI
(Early Works)
di Želimir Žilnik
1969, 87’
alla presenza dell’autore
Premiato con l’Orso d’Oro dal festival di Berlino che quest’anno ha
presentato in anteprima mondiale il nuovo film del regista, è stato, nella
gloriosa “onda nera” jugoslava repressa nel 1972, il film più intimamente
segnato dal capolavoro di Godard Les carabiniers: un film “non
riconciliato” oltre i muri e oltre le ideologie eppur fedele al filosofo di
Treviri. Con il corpo incendiario di Milja Vujanović filmato da Karpo
Acimović-Godina.
ore 21.00
Premio Anno Uno a Želimir Žilnik
DESTINACIJA_SERBISTAN
(Logbook_Serbistan)
di Želimir Žilnik
2015, 95’
alla presenza dell’autore