
(AGENPARL) – mer 24 luglio 2024 *CRISTINA BUSI (CONFINDUSTRIA CATANIA): “SUBITO NUOVE RISORSE PER LA ZES
DEL MEZZOGIORNO”*
Catania, 24 luglio 2024 – Rimodulare gli incentivi, aumentare le risorse
destinate agli investimenti, modificare gli iter autorizzativi per la
fruizione dei crediti di imposta. Queste, per Confindustria Catania, le
direttrici da seguire per dare slancio e concretezza alla Zes unica del
Mezzogiorno. Il commento dell’associazione degli industriali etnei giunge
all’indomani del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che ha
determinato la percentuale del credito di imposta effettivamente fruibile
dalle imprese che investono nelle regioni del Sud. “Avevamo accolto con
grande favore l’estensione della Zona economica speciale a tutto il
Mezzogiorno come strumento cardine delle politiche industriali di rilancio
del Sud, insieme a quelle di coesione – spiega la presidente di
Confindustria Catania *Cristina Busi* – ma non abbiamo mai mancato di
richiamare l’attenzione su alcuni aspetti cruciali: assicurare ai benefici
fiscali una prospettiva pluriennale; velocizzare i tempi di
implementazione; evitare che l’accentramento presso un unico organismo
delle autorizzazioni amministrative determinasse un collo di
bottiglia”. Alla luce del primo riparto operato dall’Agenzia delle Entrate
che abbassa in misura drastica la percentuale di fruizione del credito di
imposta, solo il 17,6% del bonus richiesto dalle imprese, è evidente la
necessità di apportare correttivi vitali. In seguito a questo importante
taglio, ad andare avanti saranno solo quelle aziende che avrebbero
comunque realizzato gli investimenti, a prescindere dal credito d’imposta.
“Abbiamo sempre sostenuto che le risorse messe in campo dal Governo, 1,8
mld di euro, non sarebbero mai state sufficienti a coprire le richieste
provenienti da tutto il Sud – prosegue la presidente degli industriali
etnei -. Basti pensare che già nel 2022, solo la Zes della Sicilia
orientale, aveva autorizzato investimenti privati locali ed esteri per
600mln di euro. Un altro dato è emblematico: Sicilia e Campania, che
rappresentavano solo lo 0,5% della superficie Zes avevano totalizzato,
sempre nello stesso anno, autorizzazioni per 1,5 miliardi di euro. “Per
questo – conclude Busi – assicurare nuove risorse, insieme ad una
prospettiva temporale di medio periodo è il solo modo per non vanificare il
lavoro fatto finora e centrare i veri obiettivi della Zes: creare le
condizioni favorevoli all’insediamento e allo sviluppo di grandi e piccole
imprese e attrarre nuovi investimenti sia esteri che nazionali”.
*CONFINDUSTRIA CATANIA*
Patrizia Mazzamuto