
(AGENPARL) – ven 17 novembre 2023 Il sottosegretario al ministero della Giustizia, Andrea Delmastro, ha
partecipato al seminario il “*Valutare il sistema penitenziario –
Organizzazione, performance e percorsi di riforma” organizzato dal
*Dipartimento
GEPLI dell’*Università LUMSA *e dal Master in Management e Politiche
pubbliche della *LUMSA Master School*, in collaborazione con la rivista
scientifica *Azienda Pubblica* (Gruppo Maggioli). Di seguito un estratto
del suo intervento:
*RIEDUCAZIONE, AFFIDAMENTO IN PROVA E’ IL NULLA*
*”Qualunque approccio che faccia assumere un valore tirannico, assorbente,
ad una delle funzioni della pena, che deve mantenere la sua natura
retributiva, sociale preventiva e oltre che rieducativa, è un approccio
ideologico che ci porta a sbattere contro un muro. Solo per aver detto
questo io sono definito un anti-trattamentalista, oppure perché io so
benissimo che cosa sia il trattamento della misura alternativa in Italia.
Io ho fatto l’avvocato penalista per una vita prima di essere sospeso
dall’albo per l’esercizio della carica di sottosegretario, non ho mai
trovato dei miei assistiti che tornasse dall’affidamento in prova ai
servizi sociali dicendomi: ‘ho capito quello che è successo’. Ne avessi
trovato uno, nessuno mai. Quando tu vai in galera, hai già usato la prima
condizionale, probabilmente la seconda, che generalmente non viene negata a
nessuno. Hai già beneficiato di misure alternative alla detenzione, fra le
quali la più bella filosoficamente, l’affidamento in prova al servizio
sociale che però è il nulla. Allora concretamente possiamo dirci che ha
proprio fallito la funzione rieducativa delle misure alternative? Stiamo
sempre a parlare del carcere, ma chi sta dentro al carcere ha già avuto
tante esperienze di misure alternative alla detenzione. Fallite tutte.
Perché o sei accusato di omicidio e allora finisci in carcere anche se
quella è la tua imputazione, ma se tu fai i furtarelli, i reati comuni,
quelli rappresentano l’ottanta per cento dei nostri detenuti, le hai avute
tutte le misure alternative e le hai malamente consumate. Io sono contrario
a questo trattamento che fa acqua da tutti le parti”*
*VERA RIEDUCAZIONE RICONOSCIMENTO AUTORITA’ NO CORSI CERAMICA*
*“La funzione rieducativa, che deve esserci, ma parte dal primo motivo per
cui tu sei dentro: il riconoscimento dell’autorità, della legalità. Se io
sono un detenuto che come vede una divisa, gli viene voglia di darle un
pugno, posso aver partecipato con esito positivo a tutti i corsi di
ceramista che facciamo in carcere, ma non ho ancora cominciato a
rieducarmi. Perché ciò che non ti hanno insegnato tuo padre e tua madre te
la insegno io, cioè che l’autorità non ti deve far scattare la voglia di
menarla. Che poi è quello di cui parliamo tutti i giorni, cioè delle
aggressioni che patiamo all’interno degli istituti penitenziari”*
*PROPOSTA MISURA PER I DETENUTI TOSSICODIPENDENTI*
*“Io nella rieducazione del detenuto tossicodipendente ci credo molto e
stiamo, non lo abbiamo ancora fatto, per mettere in campo la misura più
avanzata che sia mai potuta immaginare sulla tossicodipendenza perché se
sei tossicodipendente la prima esperienza carceraria la fai in un istituto,
qualora tu voglia, perché ti sottoponi ad un percorso di rieducazione e
quella è rieducazione non stare in carcere e fare il ceramista e continui a
drogarti. C’è già una misura molto blanda per i detenuti tossicodipendenti,
sono un terzo della popolazione carceraria, che consente entro un limite di
pena di andare a scontare una condanna dentro una comunità. Ma tu inizi il
percorso in comunità magari con ottimi risultati sei già un’altra persona e
nel frattempo ti arrivano condanne, per gli effetti della lentezza della
giustizia italiana, superi il limite massimo della pena che puoi eseguire
fuori dalla prigione, ritorni dentro e torni ad essere un
tossicodipendente. Io che sarei l’anti-trattamentalista, voglio far saltare
questo tappo: se tu hai iniziato il percorso di risocializzazione e
rieducazione vera che poi è la disintossicazione, se arrivano
sopravvenienze passate e quello della comunità mi dice che tu stai
adempiendo bene al programma terapeutico, tu rimani in comunità non ti
trascino in ceppi in carcere interrompendo un percorso di vera
riabilitazione”*
*RISORSE PER ASSUNZIONI*
*“In un anno abbiamo trovato le risorse per fare più assunzioni rispetto a
quante ce ne siano state negli ultimi quindici anni”*
*CELLE APERTE*
*“Ci raccontiamo che tutti i detenuti vogliono le celle aperte. È falso,
ipocrita perché facciamo finta di non sapere che c’è una logica di
sopraffazione all’interno degli istituti. Ci due risposte: o chiudo le
celle, o aumento il numero di agenti che controllino che non ci siano
sopraffazioni”*
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