
“Suzuki uguale affidabilità”; un’equazione conosciuta e riconosciuta da anni. La Swift però, giunta alla 6 edizione, ridefinisce la “matematica” automobilistica e aggiunge un addendo importante ovvero l’originalità.
Lunghezza 3,86 metri, larghezza 1,74 metri, altezza 1,48 metri, passo 2,45 metri e tanta tanta originalità e creatività nella matita del suo disegnatore.
Il design della Swift è stato rivisto, nella sua interezza; frontale “importante” grazie alla mascherina ovale che separa i gruppi ottici dalla parte inferiore. Proiettori a led che conferiscono alla piccola giapponese un carattere molto spiccato. La fiancata è pulita e nella versione che abbiamo noi in prova, la 4×4, o meglio Allgrip si notano di più i già pronunciati passa ruota.
Passiamo agli interni della Suzuki Swift: strizzano l’occhio alla sportività anche se i sedili risultano essere molto comodi, le plastiche dentro l’abitacolo sono rigide, ma molto ben assemblate. Nessuno scricchiolio in movimento, anche sul pave’. Il quadro strumenti è analogico con il contachilometri ed il contagiri incastonati in due elementi separati dal monitor del computer di bordo dove sono presenti tutte le informazioni necessarie a chi guida.
Nell’allestimento Top che abbiamo provato la dotazione prevede: cerchi in lega da 16 pollici, fari Full LED, quattro vetri elettrici, cruise control, vetri oscurati posteriormente e specchietti richiudibili elettricamente, oltre al clima automatico, il navigatore con mappe 3D, il sistema Apple Car Play e Android Auto, l’avviamento senza chiave.
La mia Swift e’ il modello Allgrip, 4 ruote motrici …senza perdere tempo mi metto alla guida.
Citycar per vocazione, cerco di metterla in difficoltà, scegliendo il campo meno adatto a lei, sulla carta, ovvero l’autostrada.
Sorpresa! Questa Swift è giunta proprio all’età della maturità e supera brillantemente anche questa prova. Affrontiamo i curvoni autostradali alla velocità massima prevista da codice. Il compostamente è neutro anche se si percepisce che la ripartizione della trazione privilegia l’anteriore rispetto al posteriore… ma i quando affronto i giunti in metallo che uniscono alcuni settori dell’autostrada A1 si evedenzia l’immediata operazione di recupero di stabilità grazie ad una distribuzione della trazione 50 e 50…
Capitolo prestazioni: motore in un’unica scelta, il nuovo 1.2 Dualjet con alimentazione benzina e ibrido; 83 CV, 3 cilindri, ben insonorizzato e poche le vibrazioni trasmesse nell’abitacolo. Non è un motore da 0/100, ma se la cava bene in tutte le situazioni. A 130 km fissi, il consumo è di 20 km con un litro di benzina. Un risultato eccellente che si raggiunge anche perché Il motore endotermico è supportato da una piccola unità elettrica da 3,7 CV che funziona da motorino d’avviamento e aiuta il propulsore nelle fasi di accelerazione. Aumentata anche la capacità della batteria agli ioni di litio che e’ allogiata sotto al sedile del conducente. Il cambio, in questa versione è un manuale 5 marce. Non si sente l’esigenza della 6 marcia, ma consiglio a Suzuki di adottare, anche per questa versione, il cambio automatico.
Il consumo di 20 km litro è riscontrabile anche in città e nell’extra urbano.
Questa Swift è piacevole da guidare, il confort per la categoria è eccellente. Sorpreso piacevolmente da quest’auto noto che questo modello offre la più completa dotazione di Adas presente sul mercato. Invasiva per qualcuno, a me sembra “giusta”; azzeccati sono i nomi “attentofrena”, “restasveglio” e “chiavintasca” ed altri ancora.
Insomma, esame superato, per le prestazioni, la robustezza, la tecnica di questa auto… ora però la Swift fa anche tendenza!