
(AGENPARL) – Wed 23 July 2025 DDL FEMMINICIDIO, UNTERBERGER (SVP): È UN IMPORTANTE PASSO IN AVANTI
“Un tempo, nel diritto penale, il riferimento alle donne veniva utilizzato per attenuare le pene, come nel caso del delitto d’onore o del matrimonio riparatore. Con questa legge, uccidere una donna in quanto donna comporterà il massimo della pena: l’ergastolo. È un passaggio epocale, una piccola grande rivoluzione copernicana nel nostro diritto penale.”
Così in aula la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
“L’introduzione di una fattispecie autonoma di femminicidio, punita con l’ergastolo, rappresenta un segnale chiaro e necessario: la violenza contro le donne, in quanto donne, è un crimine che la nostra società non è più disposta a tollerare.
Il nuovo reato consente di superare ambiguità interpretative e scelte giurisprudenziali controverse, come nel caso delle 75 coltellate a Giulia Cecchettin, valutate come inesperienza e non come crudeltà.
Troppo spesso, infatti, abbiamo assistito a sentenze in cui motivazioni discutibili – come l’assenza di precedenti penali, la giovane età dell’assassino o il contesto culturale patriarcale di provenienza – sono state considerate attenuanti, riducendo la portata del reato e alimentando narrazioni distorte. La stessa Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per l’uso di stereotipi sessisti nelle sentenze.
Per la prima volta, il movente dell’omicidio – l’odio contro le donne – diventa parte costitutiva del reato. Le sentenze dovranno spiegare cosa significhi negare l’autonomia femminile. Un fatto che obbliga tutti – magistrati, giornalisti, opinione pubblica – a confrontarsi con concetti come autodeterminazione femminile e discriminazione di genere.
Anche il sistema dell’informazione viene sollecitato a riflettere in maniera più attenta, evitando narrazioni aberranti come quelle sulle “tragedie familiari” e sui “raptus di gelosia”, ancora troppo frequenti.
Bene il forte segnale dato dal Senato, con l’approvazione della legge all’unanimità”, ha concluso la senatrice della SVP.
GESETZENTWURF ZUM FEMIZID, UNTERBERGER (SVP): EIN WICHTIGER SCHRITT NACH VORN
„Früher wurde im Strafrecht der Verweis auf Frauen dazu benutzt, Strafen zu mildern – etwa im Fall von Ehrenmorden oder Wiedergutmachungsehen. Mit diesem Gesetz wird die Tötung einer Frau, weil sie eine Frau ist, mit der Höchststrafe geahndet: lebenslange Haft. Das ist ein epochaler Schritt – eine kopernikanische Wende im Strafrecht.“
So die Vorsitzende der Autonomiegruppe im Senat, Julia Unterberger, im Plenum.
„Die Einführung der eigenständigen Straftat des Femizids ist ein klares Signal: Gewalt gegen Frauen, weil sie Frauen sind, ist ein Verbrechen, das unsere Gesellschaft nicht länger tolerieren wird.
Die neue Straftat ermöglicht es, Auslegungszweifel und umstrittene Rechtsprechungen zu überwinden. Das jüngste Beispiel sind die 75 Messerstiche auf Giulia Cecchettin, die nicht als Grausamkeit, sondern als Unerfahrenheit gewertet wurden.
Allzu oft haben wir Urteile erlebt, in denen fragwürdige Begründungen, wie das Fehlen von Vorstrafen, das junge Alter des Täters oder ein patriarchalischer kultureller Hintergrund, als mildernde Umstände gewertet wurden. Dadurch wurde die Schwere der Tat relativiert und eine verzerrte Darstellung begünstigt. Der Europäische Gerichtshof für Menschenrechte hat Italien bereits wegen der Verwendung sexistischer Stereotype verurteilt.
Zum ersten Mal wird nun das Motiv einer Tötung – der Hass gegen Frauen – zu einem zentralen Bestandteil des Straftatbestands. Die Urteile müssen künftig deutlich machen, was es bedeutet, Frauen ihre Autonomie zu verweigern. Das verpflichtet alle – RichterInnen, JournalistInnen, die öffentliche Meinung – dazu, sich mit Begriffen wie weibliche Selbstbestimmung und geschlechtsspezifische Diskriminierung auseinanderzusetzen.
Auch die Medien sind gefordert, ihre Berichterstattung zu überdenken und irreführende Schlagzeilen wie ‚Familientragödie‘ oder ‚Eifersuchtsdrama‘ zu vermeiden.
Es ist ein starkes Zeichen, dass der Senat dieses Gesetz einstimmig verabschiedet hat.“