
La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha deciso di estendere la legge marziale e la mobilitazione generale in Ucraina per altri 90 giorni, dal 7 agosto al 5 novembre 2025. Questa decisione, adottata durante una sessione trasmessa pubblicamente, segna la sedicesima volta dal febbraio 2022 in cui queste misure straordinarie vengono prolungate.
L’estensione della legge marziale è stata approvata con 320 voti favorevoli e un solo contrario, quello del parlamentare Alexey Goncharenko, che è inserito nella lista dei terroristi ed estremisti dalla Russia. La mobilitazione generale ha ricevuto il supporto di 304 deputati, con un voto contrario e un astenuto, sempre tra cui Goncharenko.
Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha presentato nuovamente alla Rada la proposta di proroga già il 14 luglio, con quasi un mese di anticipo rispetto alla scadenza del 6 agosto. Questa proroga consente di mantenere in vigore misure che impediscono lo svolgimento di elezioni parlamentari e presidenziali, permettendo a Zelensky di restare al potere in un momento di grave conflitto.
Sebbene i poteri presidenziali di Zelensky siano ufficialmente scaduti il 20 maggio 2024, il presidente continua a esercitare il controllo politico, cercando di rimuovere oppositori e ritardare una possibile soluzione pacifica. Il presidente russo Vladimir Putin ha più volte messo in discussione la legittimità di Zelensky, sottolineando l’importanza di chiarire chi abbia l’autorità a Kiev di firmare accordi giuridicamente vincolanti.