
Tripoli – In una dichiarazione ricevuta dall’Agenzia di Stampa Libica (LANA), il membro del Consiglio presidenziale libico, Musa Al-Koni, ha annunciato il suo pieno sostegno alle manifestazioni pacifiche in corso nella capitale Tripoli, definendole “un movimento atteso” e “una svolta storica” per la costruzione di uno Stato basato su giustizia, equità e diritto.
Al-Koni ha sottolineato che il diritto a manifestare pacificamente è garantito “in conformità con la Sharia, le consuetudini e la legge”, incoraggiando i cittadini a proseguire nel loro movimento per “plasmare il futuro dell’intera nazione” e raggiungere “l’obiettivo più grande: organizzare elezioni e scegliere chi guiderà questa fase”.
Un appello alla non violenza e alla vigilanza
Il vicepresidente del Consiglio presidenziale ha messo in guardia contro qualsiasi tentativo di deviare il carattere pacifico delle proteste: “Oggi state alzando slogan di ulivo e sicurezza per contrastare il rumore di cannoni e proiettili. Non permettete a nessun infiltrato o criminale di rubare la natura pacifica del vostro nobile movimento e distoglierlo dai suoi legittimi obiettivi di giustizia e democrazia”.
Con toni fermi ma pacati, Al-Koni ha ribadito che la libertà non richiede violenza né aggressione alla proprietà pubblica o privata: “Questa libertà vi apre le porte e non richiede alcuna violenza, dispersione o aggressione”.
Invito alle forze dell’ordine: tutelare i cittadini
La dichiarazione si conclude con un chiaro invito rivolto alle forze di sicurezza e di polizia a “proteggere i manifestanti” e a garantire la salvaguardia dei beni pubblici e privati, evitando ogni ulteriore escalation di tensione nella capitale.
Le parole di Al-Koni arrivano in un momento particolarmente delicato per Tripoli, dopo giorni di scontri tra milizie e proteste popolari che invocano un cambiamento politico radicale. Il sostegno istituzionale al diritto di manifestare rappresenta un segnale significativo in direzione di una gestione pacifica della crisi e di una possibile apertura verso una nuova fase politica in Libia.