
Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un duro avvertimento contro la Russia, affermando che l’Occidente dovrà intraprendere “azioni forti” se Mosca continuerà a respingere le proposte di cessate il fuoco incondizionato nella guerra in Ucraina.
Macron ha espresso la sua posizione in un post sulla piattaforma X, condannando gli ultimi attacchi mortali russi contro Kiev e Kryvyi Rih, che secondo i dati diffusi avrebbero provocato almeno 19 morti, tra cui diversi bambini, e 75 feriti. Il presidente francese ha ricordato che l’Ucraina aveva già accettato la proposta americana di un cessate il fuoco totale di 30 giorni, ma che la Russia continua la sua offensiva, ignorando i danni ai civili.
“Questi attacchi devono cessare. Un cessate il fuoco deve essere raggiunto il prima possibile. E devono seguire azioni forti se la Russia continua a tergiversare e a rifiutare la pace,” ha dichiarato Macron.
Il presidente ha criticato apertamente Vladimir Putin per la sua reticenza a negoziare, sottolineando che nonostante alcuni accordi parziali raggiunti con l’amministrazione Trump, come quelli sulle navi nel Mar Nero o sulle infrastrutture energetiche, un cessate il fuoco completo resta ancora lontano.
Nel frattempo, l’ex presidente Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, avrebbe espresso frustrazione per l’atteggiamento di Putin, avvertendo che gli Stati Uniti potrebbero esercitare pressione economica su Mosca, incluso l’utilizzo di tariffe secondarie sul petrolio russo — una misura pensata per colpire indirettamente i paesi che commerciano con la Russia.
Nonostante le accuse incrociate, i contatti diplomatici non sembrano interrotti: l’inviato russo Kirill Dmitriev ha dichiarato che sono in programma nuove discussioni con Washington già questa settimana, parlando di una “dinamica positiva” con l’amministrazione Trump.
Tuttavia, il Cremlino accusa Kiev di aver violato gli accordi parziali con attacchi alle infrastrutture energetiche russe, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a denunciare i bombardamenti russi su obiettivi civili come prova della mancanza di volontà da parte di Mosca di giungere a un compromesso.
Nel frattempo, il tono di Macron si è notevolmente irrigidito: inizialmente tra le poche voci a favore di un dialogo con Mosca, è oggi uno dei falchi europei più intransigenti, arrivando a non escludere l’uso di armi occidentali su obiettivi russi.