
Fitch Ratings, una delle principali agenzie di rating al mondo con sede negli Stati Uniti, ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita economica globale, citando l’impatto della guerra commerciale avviata dalla nuova amministrazione statunitense. Martedì, l’agenzia ha annunciato di aver abbassato la sua stima di crescita del PIL mondiale al 2,3% per il 2025, con un calo di 0,3 punti percentuali rispetto alle precedenti previsioni.
Gli effetti della guerra commerciale sulle economie globali
“La nuova amministrazione statunitense ha avviato una guerra commerciale globale che ridurrà la crescita degli Stati Uniti e del mondo, farà aumentare l’inflazione statunitense e ritarderà i tagli dei tassi della Federal Reserve”, ha dichiarato Fitch in un comunicato ufficiale.
Secondo l’agenzia di rating, l’impatto delle politiche protezionistiche statunitensi sarà significativo. “Questi tassi sono ben al di sotto della tendenza e in calo rispetto alla crescita annuale di quasi il 3% registrata nel 2023 e nel 2024”, ha aggiunto Fitch, evidenziando il rallentamento economico che si sta delineando.
Cina e Germania tentano di attutire l’impatto
Nonostante l’incertezza economica globale, alcune economie stanno adottando misure per limitare gli effetti negativi della guerra commerciale. Fitch ha sottolineato che l’allentamento fiscale in Cina e Germania potrebbe aiutare a mitigare le conseguenze delle nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti. Tuttavia, l’agenzia ha avvertito che l’eurozona subirà comunque una crescita molto più debole rispetto alle previsioni del rapporto Global Economic Output (GEO) pubblicato a dicembre.
Recessione tecnica per Messico e Canada
Tra i Paesi più colpiti dalle nuove misure protezionistiche statunitensi, Messico e Canada potrebbero entrare in una recessione tecnica. “Data la loro elevata esposizione al commercio con gli Stati Uniti, sia il Messico che il Canada subiranno un rallentamento economico che potrebbe tradursi in una recessione tecnica”, ha affermato Fitch.
L’inasprimento delle tensioni commerciali tra le principali economie globali potrebbe dunque avere ripercussioni di vasta portata, incidendo non solo sulla crescita globale, ma anche sulla stabilità dei mercati finanziari e sulle politiche monetarie delle banche centrali.