
(AGENPARL) – mer 08 novembre 2023 Comunicato stampa Fondazione ISMU
Cittadini non comunitari in Italia:
10 anni di presenza regolare e stabile
Tab.1. Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti al:
di cui:
Periodo
Totale soggiornanti
Soggiornanti di lungo periodo
Permessi con scadenza
% sogg. lungo periodo
% permessi con scadenza
01/01/2013
54,3
45,7
01/01/2014
56,3
43,7
01/01/2015
57,2
42,8
01/01/2016
59,5
40,5
01/01/2017
60,7
39,3
01/01/2018
61,7
38,3
01/01/2019
62,3
37,7
01/01/2020
63,1
36,9
01/01/2021
64,4
35,6
01/01/2022
65,8
34,2
01/01/2023
60,1
39,9
Fonte: elaborazione ISMU ETS su dati ISTAT.
Graf.1. Percentuale di cittadini non comunitari per tipologia di permesso di soggiorno
Fonte: elaborazione ISMU ETS su dati ISTAT.
Le nazionalità più numerose tra i soggiornanti non comunitari riguardano i cittadini di Marocco, Albania e Ucraina. Con quasi 400mila persone, il Marocco è il paese primo in graduatoria per numero di soggiornanti, seguito da Albania e Ucraina. Queste tre comunità rappresentano insieme un terzo delle presenze non comunitarie. L’incremento del numero dei soggiornanti registrato nel 2022 è dovuto soprattutto alle nuove presenze dall’Ucraina (+66,5%). È cresciuta anche la presenza dei cittadini del Pakistan e del Bangladesh.
La metà dei soggiornanti non comunitari è di sesso femminile. Complessivamente i cittadini non comunitari presenti al 1° gennaio 2023 sono giovani, e i minori di 18 anni rappresentano il 20,6% del totale. Tra i presenti si riscontra un equilibrio di genere – il 49,9% è donna -, ma tale proporzione è significativamente diversa a seconda della cittadinanza dei presenti: le più basse percentuali di donne si riscontrano nelle comunità pakistana (27%), senegalese e bangladese (28%).
Le quote più alte di soggiornanti di lungo periodo si registrano tra moldovi, filippini, marocchini, cingalesi e cinesi. La collettività ucraina ha la percentuale più bassa di lungo soggiornanti poiché, come visto, il flusso del 2022 è stato soprattutto di persone con permessi di protezione temporanea, la cui validità è prevista fino al 31 dicembre di quest’anno. La quota di soggiornanti di lungo periodo è tra il 65% e il 70% per filippini, marocchini, cingalesi, cinesi; la proporzione più alta si registra per i cittadini della Moldova, pari all’85%.
Tab.2. Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti per principali paesi di cittadinanza e alcuni indicatori al 1° gennaio 2023
Paese di cittadinanza
Totale MF
% Sogg. di lungo periodo
Distribuz.%
% donne
% minori
% 60 anni e più
Marocco
399.146
69,5
10,7
46,2
26,5
10,9
Albania
389.646
63,6
10,5
49,4
23,5
14,2
Ucraina
383.511
47,4
10,3
75,9
20,3
22,2
Cina
284.495
65,2
50,5
22,8
India
164.419
58,7
41,3
21,1
Bangladesh
162.341
51,5
28,0
20,3
Egitto
155.892
60,7
32,7
31,9
Filippine
155.533
70,2
57,5
16,8
17,0
Pakistan
138.884
47,5
26,5
19,8
Moldova
107.377
85,0
67,1
16,4
15,1
Sri Lanka
102.492
69,1
47,4
21,8
10,5
Senegal
101.616
63,3
27,5
18,6
TOTALE
60,1
100,0
49,8
20,6
10,8
Fonte: elaborazione ISMU ETS su dati ISTAT.
Nel 2022 sono stati rilasciati quasi 450mila permessi di soggiorno. Si tratta di una cifra molto alta che non si registrava da oltre 10 anni (furono quasi 600mila nel 2010). Sono soprattutto gli oltre 147mila permessi per protezione temporanea concessi ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra ad aver determinato questo importante flusso nel 2022. Crescono anche i permessi per lavoro e quelli per studio (questi ultimi registrano un picco di oltre 25mila unità).
Graf.2. Ingressi di cittadini non comunitari. Anni 2012 – 2022
Fonte: elaborazione ISMU ETS su dati ISTAT.
I permessi di soggiorno per richiesta di asilo e protezione rappresentano oltre il 45% dei nuovi ingressi del 2022. A ottenere tali permessi sono stati soprattutto i cittadini ucraini (oltre 154mila riferiti a cittadini ucraini con permessi per protezione temporanea, richiesta asilo e motivi umanitari). Permessi connessi all’asilo nel 2022 sono stati poi concessi soprattutto a cittadini del Bangladesh e del Pakistan. Al di là dell’emergenza ucraina quindi, continua ad aumentare l’arrivo di cittadini dall’area del sub-continente indiano con permessi di asilo e protezione, mentre sono più contenuti rispetto al passato gli arrivi dall’Africa.
Nel 2022 tornano a crescere i permessi per lavoro. Nel 2022 i nuovi permessi per lavoro sono stati quasi 68mila, aumentati del 32,2% rispetto al 2021 e da dieci anni non si registrava un numero così alto di nuovi ingressi per lavoro. Va rilevato tuttavia che nel corso del 2022 ben 49mila permessi di lavoro – il 72,6% dei casi – ha riguardato permessi rilasciati a seguito delle domande di regolarizzazione del 2020 i cui esiti sono stati definiti in tempi lunghi.
Graf.3. Ingressi di cittadini non comunitari per motivo. Anni 2012 – 2022
Fonte: elaborazione ISMU ETS su dati ISTAT.
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