(AGENPARL) – gio 27 aprile 2023 Gentili Colleghi
ai link di seguito è possibile scaricare ilo video realizzato al peschereccio che giace sui fondali del Cilento dal lontano 2017 e l’intervista al Presidente della Commissione di Area Marina Protetta “Costa degli Infreschi e della Masseta” Dario Vassallo.
Dario Vassallo: “Rischio di disastro ambientale. Esposto alla procura della Repubblica di Vallo della Lucania in merito al peschereccio che giace sui fondali del Cilento dal lontano 2017”
Il Presidente della Commissione di Area Marina Protetta “Costa degli Infreschi e della Masseta”, Dario Vassallo: “Tale imbarcazione è dotata di serbatoi che potrebbero contenere fino a 10.000 litri di gasolio, che il mare potrebbe corrodere e creare un disastro ecologico”
«Era il dicembre del 2017 quando un peschereccio di 21 metri, affondò a circa quarantacinque metri dalla costa, nell’Area marina protetta degli Infreschi e della Masseta, tra il Comune di Camerota e quello di San Giovanni a Piro, in uno dei luoghi più belli e affascinanti del Cilento. Tale imbarcazione giace sul fondale dal dicembre 2017 e risulta munita di serbatoi che possono contenere ingenti quantità di carburante. Durante questi anni non si è proceduto al suo recupero, mettendo a rischio inquinamento l’intera area marina. L’imbarcazione è dotata, infatti, di serbatoi che potrebbero contenere fino a 10.000 litri di gasolio, che il mare potrebbe corrodere e creare un disastro ecologico». A denunciarlo è Dario Vassallo presidente della Commissione Area Marina Protetta “Costa degli Infreschi e della Massetta”, situata nel tratto di mare compresa tra Punta dello Zancale, nel territorio comunale di Camerota, e Punta Spinosa, nel Comune di San Giovanni a Piro.
«Le immagine documentano quello che abbiamo già denunciato anni fa. Il peschereccio giace sui fondali, a 50 metri di profondità, dell’area marina protetta: area protetta che rientra nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – prosegue Vassallo – Ho già denunciato la Ministro dell’Ambiente, alla Procura di Vallo della Lucania la presenza del peschereccio e il rischio di rottura dei serbatoi e il pericolo di disastro ambientale che ne conseguirebbe. In questi anni l’amministrazione del Parco non ho fatto nulla. Ho chiesto alla Procura di intervenire e al Ministero di attivarsi, affinché questo relitto venga recuperato. È così che si cautela un territorio, non con le chiacchiere».
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