
(AGENPARL) – Mon 08 September 2025 Presentata a Caltagirone l’iniziativa finanziata dal Programma Interreg VI-A Italia-Malta
LE AZIONI DEL PROGETTO MEDMAQUIS PER IL BOSCO SANTO PIETRO: SUPPORTO SCIENTIFICO, PREVENZIONE ORGANIZZATA E SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ
La Fondazione AVSI opera nel Calatino in sinergia con Il Ramarro e un partenariato transfrontaliero
CALTAGIRONE – Il Bosco di Santo Pietro è uno dei siti pilota centrali di MedMaquis, il progetto cofinanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Malta, per preservare la ricchezza e la stabilità della macchia mediterranea.
Saranno sviluppate infatti azioni pilota congiunte tra Sicilia e Malta, per affrontare insieme le minacce comuni alla biodiversità – incendi, specie invasive, cambiamenti climatici, degrado dell’habitat – e per promuovere attività di educazione ambientale rivolte a cittadini e scuole delle due isole. Il nome unisce l’abbreviazione Med di Mediterraneo con Maquis, termine internazionale che indica proprio la macchia mediterranea.
Gli altri siti interessati in Sicilia sono: la Riserva Vallone Piano della Corte ad Agira, il Complesso Immacolatelle Micio Conti nel territorio di San Gregorio di Catania e la Riserva Naturale Orientata Isola delle Femmine, vicino a Palermo. A Malta invece sono state individuate le aree naturalistiche di Buskett, Pembroke e Xrobb l-Għaġin.
Un’opportunità importante per il bosco di Caltagirone, nata dal lavoro che la Fondazione AVSI ha svolto e svolge nel territorio, in particolar modo in continuità con il percorso di coprogrammazione e coprogettazione che ha visto coinvolti enti, istituzioni e associazioni durante l’esperienza di educazione alla Cittadinanza Globale intitolata “Politèia”. «Con MedMaquis vogliamo dare seguito a quel processo, costruito sulla volontà di condividere idee e competenze, per trasformare le risorse naturali in un motore di sviluppo ambientale, sociale ed economico» ha affermato la referente AVSI Veronica Dal Moro, affiancata dal project manager Costantino Laureanti e dal team che opera nella sede calatina della Fondazione.
Nel partenariato transfrontaliero che nell’arco di 30 mesi realizzerà il progetto MedMaquis, la Fondazione AVSI, in qualità di capofila, ha coinvolto l’Associazione Il Ramarro, l’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali), la ONG Nature Trust – FEE Malta e l’ente governativo Ambjent Malta. A questa sinergia si aggiungono inoltre: Comune di Caltagirone, Assocea Messina, Università di Catania, LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), Comitato dei Promotori della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, University of Malta e Civil Protection Department Malta.
«Il progetto MedMaquis apre per il Bosco di Santo Pietro un orizzonte di recupero e valorizzazione – ha aggiunto il presidente del Ramarro Renato Carella – La presenza del mondo scientifico ci offrirà la certezza di interventi corretti ed efficaci per questo patrimonio agro-forestale così prezioso ma anche così fragile. Il risultato più importante sarà quello di accrescere la consapevolezza della popolazione locale sul valore della biodiversità che ci circonda: ogni incendio, infatti, riduce in modo irreversibile la ricchezza del nostro ecosistema. Occorre passare quindi da una logica emergenziale a una prevenzione sistematica e organizzata, sfruttando lo scambio di competenze ed esperienze che questa cooperazione ci offre».
In qualità di partner associato del progetto, il Comune di Caltagirone ha ospitato, nel Salone di Rappresentanza del Municipio, la riunione costitutiva del Comitato di Pilotaggio, introdotta dal sindaco Fabio Roccuzzo e conclusa dall’assessora comunale alla Transizione ecologica e alle Politiche Scolastiche Lara Lodato. Le due cariche istituzionali hanno sottolineato come «il Bosco di Santo Pietro, recentemente colpito da incendi devastanti, rappresenti un’area che necessita di grandi interventi di recupero e valorizzazione» e come questo progetto dia la possibilità di «definire e sviluppare azioni innovative, capaci di diventare buone pratiche da replicare in altri territori. L’obiettivo comune è preservare e promuovere la più grande macchia mediterranea rimasta nel bacino del Mediterraneo».