
(AGENPARL) – mar 03 dicembre 2024 Buongiorno,
vi inoltro comunicato relativo all’ogg. e il all. foto della firma del documento. Grazie. AB
Cities for Better Health: Como si impegna a promuovere
stili di vita sani e sostenibili per il benessere dei cittadini
A Como arriva “Cities for Better Health”, il progetto che promuove le partnership tra pubblico e privati per la promozione della salute e della prevenzione. In Italia l’iniziativa è coordinata dall’Health City Institute e da ANCI. Avviato a livello internazionale nel 2014, il programma, che comprende anche 40 metropoli, vede l’Italia capofila per numero di municipalità coinvolte, ben 70 e quest’anno compie il decennale.
Il programma internazionale – promosso dall’University College London in collaborazione con lo Steno Diabetes Center danese, con il contributo non condizionato di Novo Nordisk – è stato presentato durante la conferenza che si è tenuta nella Sala degli Stemmi di Palazzo Cernezzi, a Como.
L’evento, moderato dal prof. Livio Luzi con Michele Carruba coordinatori dell’Health City Institute per la Lombardia, ha visto la partecipazione del sindaco del Comune di Como Alessandro Rapinese, del direttore Generale di ATS Insubria Salvatore Gioia e del direttore Generale di ASST Lariana Luca Filippo Maria Stucchi, che insieme ad esperti e rappresentanti delle organizzazioni del terzo settore si sono confrontati sul tema del diabete urbano. Il “diabete urbano” è una malattia diabetica che riguarda le persone che vivono nelle città e nelle metropoli, ambiente che, come è ben dimostrato, influenza il modo in cui le persone vivono, mangiano, si muovono, tutti fattori che hanno un impatto sul rischio di sviluppare il diabete. Abitudini e lavori sedentari, alimentazione sregolata ed eccessiva, scarsa o nulla attività fisica sono tra le caratteristiche della vita cittadina che favoriscono lo sviluppo di obesità e diabete di tipo 2. Oggi, nelle città vive il 64 per cento delle persone con diabete, ma si tratta di un numero destinato a crescere. La principale arma a disposizione per frenare questa avanzata è la prevenzione, attraverso la modifica di quei fattori ambientali, educativi e culturali che la favoriscono.