
CATANZARO Lo sfruttamento veniva realizzato elaborando buste paga non già in base alle reali prestazioni lavorative dei dipendenti, bensì stabilendo, a monte, una retribuzione fissa mensile, per poi elaborare, a ritroso, i dati da inserirvi (tanto che ai professionisti incaricati della redazione delle buste paga veniva comunicato unicamente l’ammontare da corrispondere a titolo di retribuzione, senza avere alcuna contezza delle prestazioni svolte dai dipendenti). Infatti, sin dal momento della loro assunzione, veniva messo in chiaro dai datori di lavoro che tutti avrebbero percepito la somma fissa e predeterminata di euro 1.200,00 (quanto agli autisti possessori di patente categoria “C”) e di 1.300,00 euro (quanto agli autisti possessori della patente “C+E”), erogata a prescindere dalle effettive prestazioni svolte da ciascuno di loro (di gran lunga superiori a quelle retribuite), comprensiva sia di quota del Tfr che di quota della 13ª mensilità. (News&Com)