
(AGENPARL) – Tue 22 July 2025 Migliora la qualità dell’aria a Livorno con conseguente uscita dall’elenco regionale dei territori critici
Livorno, 22 luglio 2025 – A seguito degli esiti delle analisi svolte da ARPAT, attraverso la rete regionale di rilevamento per la qualità dell’aria, emerge che negli ultimi cinque anni a Livorno non si sono registrati superamenti. Specificatamente per l’inquinante biossido di azoto (NO2), con Delibera Giunta Regionale 895/2025 il Comune è stato escluso dall’elenco dei comuni critici identificati dalla precedente Delibera n. 228/2023. Le analisi effettuate da Arpat in base ai dati di rilevamento dell’ultimo quinquennio (2021/2025) delle tre centraline poste in via La Pira, viale Carducci e piazza Cappiello, relativamente al NO2 non hanno registrato superamenti dei valori limite identificati dalla normativa vigente, ovvero non sono state superate le 40 unità per metro cubo di inquinanti. Questo trend positivo dovrà essere mantenuto nel prossimo quinquennio durante il quale non dovranno essere registrati superamenti dei limiti di legge.
La Regione specifica inoltre che con riferimento agli ossidi di azoto la zona costiera, in cui oltre a Livorno ritroviamo Grosseto, Piombino, Carrara, Massa e Viareggio, risulta caratterizzata da emissioni da attività marittime con circa un terzo delle emissioni totali (in particolare dalle emissioni delle navi in porto con il 28%), un terzo delle emissioni da traffico stradale (in particolare da veicoli diesel), il restante contributo dal settore industriale.
Se ne è parlato questa mattina a Palazzo Comunale alla presenza del sindaco Luca Salvetti, dell’assessora all’Ambiente Silvia Viviani e del responsabile ufficio Transizione Ecologica del Comune di Livorno Alessio Tanda.
“Una bella notizia per la nostra città” ha affermato il Sindaco. “Significa che il lavoro che abbiamo fatto durante la nostra legislatura complessivamente come città ha dato risultati. Inoltre negli anni abbiamo anche avuto riscontri dall’Istituto Europeo che controlla la qualità dell’aria e da Legambiente. Sono riferimenti incoraggianti che ci dicono che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Dati che comunque devo essere consolidati, possibilmente migliorati e per i quali non dobbiamo assolutamente sederci o ritenerci soddisfatti. Tutto è partito dalla comunicazione che ci è arrivata dalla Regione Toscana e precisamente dalla Direzione Urbanistica e Sostenibilità, Settore Economia Circolare e Qualità dell’Aria, a firma della dottoressa Renata Laura Caselli, dirigente storica della Regione Toscana. Nella comunicazione si annuncia l’uscita di Livorno, del territorio livornese, da quella sorta di black list che da un po’ di anni ci vedeva purtroppo protagonisti. Tutto questo lavoro ci dice che i risultati stanno arrivando e noi siamo particolarmente contenti, soprattutto nel comunicarlo alla città, e ai rappresentanti dei comitati ambientalisti che da tempo si impegnano su questo fronte e che oggi hanno dimostrato soddisfazione.
Il merito è di tutti, ma soprattutto di questa Amministrazione che da sei anni ha fatto scelte chiare e puntuali su tutti i fronti”.
“L’ottenimento di questi risultati per la qualità dell’aria è l’esito di azioni integrate e combinate – ha aggiunto l’assessora Viviani – questo dobbiamo ricordarcelo. Non c’è un’azione sola che nelle città permetta di raggiungere un tipo di risultato come questo. E, come diceva il Sindaco, non è un risultato che una volta ottenuto ci tiene al riparo, ma ha bisogno che queste azioni integrate e combinate vadano avanti e anzi addirittura aumentino. Non a caso, se si va a vedere l’atto della Regione che ci dice che siamo usciti dal livello critico, all’interno ci sono anche tutta una serie di indicazioni per mantenere la qualità dell’aria. In pratica si dice al Comune di Livorno, che è un’area urbana densa, fortemente urbanizzata, fortemente industrializzata, fortemente infrastrutturata e fortemente segnata nel bene e nel male dall’area portuale, di lavorare su tutta una serie di parametri e di interventi che permetteranno di mantenere la qualità dell’aria. E ciò che ci dice l’atto è quello che in realtà noi in parte abbiamo fatto e che sicuramente ci permetterà di mantenere e di migliorare la qualità dell’aria, sia a livello diffuso sia a livello puntuale.
La Regione ci dice che bisogna insistere sulla mobilità sostenibile, le emissioni infatti sono clima alteranti.
E quindi sicuramente quello di insistere sulla mobilità sostenibile è uno degli indicatori più importanti che dà la Regione in questo suo atto. Ma ci dice anche di andare progressivamente a incidere sul miglioramento di tutti i sistemi di climatizzazione degli edifici residenziali e industriali, perché sappiamo che da lì viene tanta emissione in atmosfera. Ci dice di lavorare moltissimo sul verde e noi il piano del verde l’abbiamo fatto, perché il verde fa da spugna, assorbe le emissioni critiche, climalteranti e inquinanti e pulisce l’aria. Addirittura sono già stati approvati in Giunta un sistema di atti fra loro coordinati come la mappatura delle isole di calore e un atlante della desigillazione dei suoli urbani perché sappiamo che anche questo aiuta a mantenere la qualità dell’aria. Ultimo, ma solo per citarlo, non certo per ultimo, la Regione dice al Comune di insistere anche sulla produzione di energia da fonte rinnovabile, perché anche questo è un dato fondamentale per mantenere la qualità dell’aria. E questo lo stiamo facendo. I due esempi più importanti sono: la prima comunità energetica rinnovabile che abbiamo chiamato Solidale-Labronica perché è tutta a traino pubblico.Chiunque può ancora entrare nella comunità energetica, quindi un appello: continuiamo a entrare nella comunità energetica perché in quel modo saremo solidali e ridurremo le emissioni inquinanti; e l’altra è un progetto che si chiama Simbiosi Industriale, un protocollo su cui stiamo lavorando col mondo dell’industria e con l’autorità portuale perché, lo ricordava il Sindaco, il mondo dell’industria progressivamente smetta di avere scorie di ogni genere e tipo, ma riesca a rimettere in circolo e a condividere quelli che un tempo appunto erano scarti, per trasformarli in risorse. In questo c’è anche una progettazione in corso perché tutte le nostre principali industrie, il sistema portuale a quello retroportuale, alcune imprese, si sono messe a disposizione della città e daranno gratuitamente la loro energia, quella prodotta in surplus, invece di rivenderla la metteranno a disposizione della città.
Intanto per i primi di settembre abbiamo convocato una riunione con i principali soggetti che hanno rilevanza e competenza nella gestione della questione portuale e quindi Capitaneria, Autorità Portuale, Regione e Arpat, perché stiamo valutando insieme un percorso idoneo per trovare il posto più adatto per collocare la famosa centralina”.
Alessio Tanda ha ribadito che è partito il percorso istituzionale per l’installazione della nuova centralina in porto, in aggiunta alle tre già esistenti in città.
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