
Un’ondata di attacchi incendiari ha colpito Berlino nella notte di martedì, quando un gruppo di estrema sinistra ha rivendicato la responsabilità della distruzione di decine di veicoli commerciali appartenenti ad Amazon e Deutsche Telekom. Gli incendi, scoppiati simultaneamente nei quartieri di Lichtenberg e Britz, hanno distrutto completamente 19 furgoni di Amazon e 17 della Deutsche Telekom. Altri veicoli sono stati danneggiati dalle fiamme. In totale, sono intervenuti oltre 100 vigili del fuoco per domare i roghi.
Gli attacchi arrivano in coincidenza con l’inaugurazione della nuova sede centrale di Amazon a Berlino, evento simbolico e mediatico che ha attirato ulteriormente l’attenzione degli autori. Poco dopo gli incendi, una rivendicazione anonima è apparsa su “Indymedia”, portale legato ai movimenti antagonisti, nella quale il gruppo ha giustificato gli atti come risposta alla “militarizzazione globale” e alla cooperazione tra le aziende colpite e le forze armate o di sicurezza, in particolare con Israele e la Germania.
Nel testo si accusa Amazon di supportare l’intelligence israeliana attraverso i suoi servizi cloud, mentre si denuncia Deutsche Telekom per il ruolo infrastrutturale al servizio di apparati statali, dalla polizia ai servizi segreti, fino al recente accordo con Starlink, criticato per il suo coinvolgimento nei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.
Questi attacchi si inseriscono in una più ampia e crescente strategia della sinistra radicale europea volta a sabotare le infrastrutture critiche dell’economia moderna. Non si tratta di episodi isolati: in Germania, Brandeburgo e Berlino sono già stati colpiti da simili atti incendiari negli ultimi mesi. Casi analoghi sono stati registrati negli ultimi anni anche in Francia e Italia, con sabotaggi a reti ferroviarie, centrali elettriche, infrastrutture di telecomunicazione e impianti industriali.
Gli investigatori stanno valutando l’ipotesi di terrorismo interno, data la pianificazione simultanea degli attacchi, la conoscenza delle infrastrutture e la matrice politica evidente. Le autorità temono un’escalation di queste azioni, che non mirano alla protesta di massa, ma al collasso selettivo e sistematico dei servizi fondamentali delle società occidentali.
Come affermato da esperti di sicurezza, si tratta di una strategia “a spillo”, in grado di minare la fiducia della popolazione nei sistemi essenziali. Un’escalation simile, avvertono, potrebbe mettere seriamente a rischio la stabilità e la sicurezza urbana se dovesse diventare regolare e diffusa.