
(AGENPARL) – Tue 06 May 2025 facebook.com/ospedalebambinogesu
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COMUNICATO STAMPA del 6 maggio 2025
BAMBINO GESU’: INTERVENTO SALVAVITA PER IL RAGAZZO CON IL CUORE A META’
Una procedura innovativa per curare la grave cardiopatia di un giovane seguito dall’Ospedale pediatrico fin
da piccolo. Studi preoperatori con modelli 3D e simulazioni virtuali. Pochi casi simili descritti nella letteratura
scientifica internazionale.
Manovre fuori dagli standard per l’intervento di cardiologia mininvasiva che ha salvato la vita a un giovane
adulto nato con il cuore a metà (senza il ventricolo destro). Era in pericolo per il malfunzionamento della
valvola mitrale e per il superlavoro del suo cuore anomalo, condizione che rendeva la chirurgia tradizionale
un’opzione ad altissimo rischio. Dopo il via libera del Comitato Etico dell’Ospedale e del Ministero della
Salute, la procedura innovativa di riparazione del difetto (impianto trans-catetere di 3 clip valvolari) è stata
eseguita con successo da un’équipe del Bambino Gesù con il supporto di esperti internazionali. Il caso, che
ha pochi precedenti descritti nella letteratura scientifica mondiale, apre la strada a nuove possibilità di cura
per i pazienti con cardiopatie congenite rare.
IL CUORE UNIVENTRICOLARE
Il cuore univentricolare è una rara e complessa cardiopatia congenita in cui un solo ventricolo è in grado di
pompare il sangue in tutto il corpo. Nei pazienti che raggiungono l’età adulta possono insorgere complicanze
significative, tra cui insufficienza valvolare grave, che peggiorano la funzione cardiaca e possono portare alla
necessità di trapianto o anche alla morte.
Il paziente curato con la procedura innovativa è un giovane di 32 anni con una lunga storia di interventi
cardiochirurgici complessi, tutti eseguiti al Bambino Gesù, necessari per costruire un sistema di circolazione
alternativo, detto di Fontan, che porta il sangue povero di ossigeno dalle vene cave direttamente ai polmoni,
senza passare per il cuore. Questa condizione sottopone l’organismo e il ventricolo rimanente a un costante
superlavoro e comporta terapie e controlli serrati per tutto l’arco della vita.
Con il tempo, il giovane aveva sviluppato una grave insufficienza mitralica: la valvola cardiaca non funzionava
più a dovere perdendo oltre il 60% del sangue ossigenato che doveva tornare in circolo. Un sistema
inefficiente che comprometteva la sua qualità di vita e lo esponeva a un elevato rischio di scompenso
cardiaco e di morte. Per situazioni simili, fino ad oggi, oltre al trapianto, l’unica possibilità terapeutica era
l’intervento chirurgico tradizionale. Tuttavia, nel caso del paziente del Bambino Gesù, quest’ultima opzione
è stata considerata troppo rischiosa.
L’INTERVENTO MININVASIVO
Dopo un’approfondita valutazione del caso, il team del Bambino Gesù composto da cardiologi interventisti,
cardiologi del congenito adulto, cardiochirurghi, radiologi, ingegneri, anestesisti, ha optato per un approccio
innovativo: una procedura mininvasiva trans-catetere (il catetere, sottile tubicino flessibile, viene inserito
nei vasi sanguigni e manovrato fino a raggiungere il cuore) per l’impianto di 3 clip necessarie a rinforzare la
chiusura della valvola mitralica difettosa. L’intervento eseguito con manovre non standard e per una via di
accesso del tutto inusuale (attraverso il condotto di Fontan) ha richiesto una pianificazione preoperatoria e
———————————————————————————————————————————-Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – IRCCS
Ufficio stampa
Responsabile: Alessandro Iapino
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