
Il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik, ha ribadito il proprio impegno nei confronti del popolo serbo della Bosnia, dichiarando: “Non tradirò il popolo e non mi tirerò indietro finché avrò il suo sostegno.”
Dodik ha respinto con decisione le crescenti pressioni e retoriche provenienti dalla Federazione di Bosnia ed Erzegovina, sostenendo che la Republika Srpska rimane fermamente ancorata alla lettera dell’Accordo di Dayton, cercando la difesa dei propri diritti attraverso i canali istituzionali, e non tramite provocazioni o conflitti.
In riferimento ai recenti messaggi pubblici del Ministro degli Affari Esteri, Elmedin Konaković, Dodik ha affermato che stanno “distruggendo la Bosnia-Erzegovina costituzionale”, e che Konaković sta portando avanti un’agenda esclusivamente bosniaca-musulmana:
“Ogni musulmano che rompe l’unità decisionale in Bosnia-Erzegovina, sta contribuendo alla sua distruzione.”
Con tono polemico, Dodik ha dichiarato:
“I musulmani di Sarajevo hanno creato un ‘ministero per Dodik’, non ce n’è uno che non dica qualcosa contro di me. Mi hanno trasformato nell’incarnazione di una brutta storia, e ora attaccano quella storia.”
Il leader della Srpska ha ribadito che la sua entità è pronta a risolvere tutte le questioni a livello statale, ma solo nel rispetto delle competenze previste dalla Costituzione, non secondo l’interpretazione arbitraria e politica della Corte costituzionale, da lui definita illegittima.
Parlando delle sanzioni imposte da Germania e Austria, Dodik ha detto che queste sono legate al rafforzamento dei rapporti tra la Republika Srpska e partiti come l’AFD tedesco e il Partito della Libertà austriaco (FPÖ):
“Il problema non è Dodik, ma che l’AFD ha invitato i nostri funzionari al Bundestag. Quando hanno capito che non potevano ignorarci, hanno imposto sanzioni a me, Stevandić e Višković.”
Con riferimento al proprio ruolo, ha sottolineato:
“Non sono la Republika Srpska, ma secondo la Costituzione vigente, la rappresento. E se attacchi il presidente, stai attaccando l’intera entità. Non sarò presidente per sempre, ma continuerò finché avrò sostegno.”
Citata una ricerca recente, Dodik ha affermato che “il 62% dei cittadini della Srpska ha fiducia in me”, confermando la sua intenzione di proseguire nella guida politica.
Riguardo alla nomina del Ministro della Sicurezza, Dodik ha annunciato che Nebojša Vukanović, leader della lista Giustizia e Ordine, non verrà eletto, poiché i deputati di SDS e PDP non lo sosterranno.
Infine, replicando alle critiche della presidente del Fronte Popolare, Jelena Trivić, sui dati economici, Dodik ha sottolineato che la Republika Srpska ha chiuso il 2024 con un deficit di bilancio dello 0,42%, un debito totale pari al 34% e una riduzione del debito pubblico dal 32% al 30% negli ultimi tre mesi.
Un quadro che, secondo il presidente, dimostra stabilità economica e gestione responsabile, nonostante il clima politico turbolento.