
“Abbiamo conservato buona parte delle competenze nucleari in Italia. Paradossalmente, il fatto di essere usciti dal nucleare alla fine degli anni ’80 ma di dover continuare a gestire gli impianti ha consentito a Sogin di tutelare queste competenze. Gli impianti nucleari, infatti, non possono essere semplicemente spenti come gli altri: richiedono manutenzione continua e una gestione scrupolosa del combustibile, sia in funzione che in fase di spegnimento. Per il loro smantellamento è indispensabile costruire strutture ‘nuclear grade’, progettate secondo criteri estremamente rigorosi, seppur in scala ridotta. La nostra esperienza ci consentirebbe non solo di condurre gli impianti e gestire il combustibile, ma anche di progettare strutture più facilmente smontabili e di riutilizzare edifici con una prospettiva di lungo termine. Considerando che una centrale nucleare è progettata per durare 40 anni, ma spesso viene utilizzata per 60 anni o oltre, il nostro know-how risulta cruciale e strategico per pianificare il futuro e realizzare nuovi impianti in modo più efficiente”. Così Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin, ai microfoni di Cantiere Italia su Rai Radio 1.