
(AGENPARL) – mer 04 dicembre 2024 Bonelli: una ricerca precaria vuol dire un Paese senza futuro
“La precarietà nella ricerca è il riflesso di un Paese che non investe nel
proprio futuro. La manovra economica in discussione prevede tagli lineari
del 5% su tutti i capitoli di bilancio: una scelta devastante e cinica.
Questi tagli non colpiscono solo la ricerca, ma anche settori cruciali come
il sostegno alle persone non autosufficienti, le famiglie con difficoltà e
la lotta alle malattie neurodegenerative. È un attacco al tessuto sociale e
al progresso scientifico del nostro Paese”.
Così Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS,
intervenendo all’assemblea permanente dei ricercatori del CNR, in corso a
Roma.
“Il governo – ha proseguito – dimostra di non avere un approccio serio
verso la scienza. Ignora le indicazioni degli enti di ricerca, come
l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha espresso pareri
scientifici molto chiari sul Ponte sullo Stretto di Messina, avvertendo sui
rischi e le criticità del progetto. Il governo, però, ha scelto di ignorare
queste valutazioni per mere logiche economiche, applicando il principio del
‘pecunia non olet’. Questo atteggiamento sacrifica l’autorevolezza della
conoscenza e dimostra un disinteresse preoccupante verso il bene comune.
Serve un piano strutturale per stabilizzare i ricercatori e garantire
continuità a un sistema che altrimenti rischia di collassare, mandando a
casa migliaia di professionisti. Non investire nella ricerca significa
condannare il Paese a un vuoto drammatico, sia umano che prospettico. Il
governo venga in Parlamento a dirci cosa intende fare per affrontare questa
emergenza e stabilizzare il futuro della conoscenza in Italia”, conclude.
GIANFRANCO MASCIA
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE
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