(AGENPARL) – mar 12 novembre 2024 STORIA
DAY CASSIA
ROMA AI
CONFINI
DELLA
CITTÀ
C O M U N I C AT O S TA M P A
Roma, 12 novembre 2024
Domenica 17 novembre la Soprintendenza Speciale di Roma presenta alla cittadinanza
il progetto di valorizzazione del complesso archeologico scoperto tra il 2020 e il 2022
lungo la Via Cassia al km 11,700 poco oltre il Grande Raccordo Anulare. Un vero e
proprio open day dalle ore 10 alle ore 13 che permetterà agli abitanti del territorio e
non solo, di scoprire la storia di un’area strategica da cui si domina la vallata nel
territorio dell’antica città di Veio, cuore dell’Etruria meridionale. Il progetto è stato
realizzato con la Eos Arc nell’ambito di un’operazione di archeologia preventiva con la
committenza di Rossetti Fuel Srl.
«La Soprintendenza non si occupa solo del centro storico e di grandi di complessi
archeologici –secondo Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – ma tutela e
valorizza anche le scoperte archeologiche in zone più decentrate mantenendole nel
loro contesto urbano e in costante relazione con la vita degli abitanti della zona, che
possono fruirne liberamente. In questo modo, i ritrovamenti arricchiscono la città e allo
stesso tempo restituiscono ai cittadini la loro storia sviluppandone il senso di
appartenenza e il legame con il territorio».
L’area è stata valorizzata attraverso la realizzazione di un percorso pedonale che,
all’interno di una stazione di servizio, si snoda tra una tomba a camera etrusca, una
strada lastricata e l’accesso alla rete di gallerie idriche ipogee che attraversano gran
parte del sito e che servivano ad alimentare l’impianto termale presente sulla collina.
Un vero e proprio dialogo tra archeologia e tessuto urbano, tra storia e quotidianità, che
resterà fruibile in modo permanente.
All’interno della stazione di servizio sarà possibile vedere un video che racconta lo scavo
archeologico, i ritrovamenti, i lavori per la messa in sicurezza e la valorizzazione
dell’area. Il percorso è inoltre dotato di pannelli che raccontano e illustrano la storia del
luogo e le sue caratteristiche.
Durante l’open day del 17 novembre sarà possibile partecipare alla visita con gli
archeologi che hanno effettuato lo scavo, che illustreranno le varie fasi di vita del sito,
dagli etruschi, all’epoca romana della repubblica e dell’impero attraverso oltre dieci
secoli di storia.
http://www.soprintendenzaspecialeroma.it
DAGLI ETRUSCHI AI ROMANI
LA SCOPERTA DI UN TERRITORIO STRATEGICO SULLA VIA CASSIA
Lo scavo archeologico avvenuto sulla Cassia poco oltre il Grande Raccordo Anulare, tra
il febbraio 2020 e il 2022, ha interessato un’area di circa un ettaro posta sulla sommità
di una collina in una posizione strategica da cui si domina la vallata dove sorgeva
l’antica città di Veio, cuore dell’Etruria meridionale.
La frequentazione del luogo risale infatti al VII – VI secolo avanti Cristo, come attesta il
ritrovamento di una ricchissima tomba a camera di epoca etrusca con un eccezionale
corredo di oltre 60 vasi, per lo più buccheri e splendide ceramiche depurate, oggi
restaurati. I reperti sono la testimonianza di come questo territorio ricadesse nell’orbita
della potente città etrusca di Veio, prima di divenire parte del suburbio romano.
Con l’espandersi dell’Urbs l’area venne lambita dalla antica strada consolare Cassia, che
correva leggermente spostata rispetto alla via moderna. L’importanza del sito è
testimoniata dal rinvenimento di diverse strade che proprio in questo punto si
staccavano dalla via principale, per raggiungere abitati e fattorie che dovevano
caratterizzare la zona circostante.
Tra vie glareate e altri percorsi, la più imponente è una strada basolata, oggi valorizzata,
che attraversava la collina realizzata nella prima epoca imperiale sopra un precedente
tracciato repubblicano, e che denota l’importanza di questo percorso che possiamo
considerare antesignano della attuale via della Giustiniana.
In epoca tardo repubblicana sulla sommità della collina si sviluppò un importante
centro produttivo, purtroppo completamente asportato nel corso dei secoli dalle
trasformazioni del territorio, dalle lavorazioni agricole e dal passare del tempo. I resti
delle fondazioni consentono di ricostruire l’articolazione planimetrica di una fattoria
ampia e complessa con resti di torchi e canalette che dimostrano la sua natura
produttiva.
Nella prima età imperiale la struttura venne ampliata con la costruzione di una parte
residenziale, di cui sono state ritrovate solo le fondamenta che permettono tuttavia di
ipotizzare che il complesso si fosse trasformato da fattoria in una vera e propria villa
rustica, un’entità produttiva centrale nell’economia agricola dell’antica Roma. I reperti
rinvenuti testimoniano la lunga vita dell’insediamento che arriva fino al XIII secolo.
Proprio in prossimità dell’incrocio di questa strada basolata con la via Cassia, si sviluppò
anche quella che possiamo interpretare come una piccola mansio, una stazione di
riposo e sosta per i viaggiatori a carattere privato. Di essa restano solo le fondazioni
delle strutture, ma esse consentono di leggere con chiarezza la presenza di un impianto
termale e di una latrina.
Per alimentare le terme, sulla collina retrostante, venne realizzato un complesso sistema
di cunicoli sotterranei ed una cisterna ipogea, costituita da lunghi corridoi intonacati.
Ancora si legge con chiarezza la traccia del canale che da questa cisterna consentiva
all’acqua di raggiungere l’impianto termale e attraversarlo per poi uscirne in una rete
fognaria sotterranea.
Come sempre accade in ambito romano, la strada divenne luogo dove conservare la
memoria dei defunti, e anche su ambo i lati di questa via basolata si svilupparono
diversi nuclei di sepolture, spesso comuni e per lo più del semplice tipo a cappuccina.
Tre distinti nuclei, sviluppati tutti in epoca romana imperiale tra III e IV secolo dopo
Cristo, occupano la sommità della collina, ma altre deposizioni erano presenti lungo i
versanti della via basolata e in un caso, il più monumentale, anche a fianco al percorso
stesso. Un piccolo edificio, nato probabilmente come ninfeo, diviene nel II secolo dopo
Cristo una sepoltura con la realizzazione di loculi che vanno a tagliare il pavimento
originario a testimonianza dello spazio condiviso tra vivi e defunti.
Altri resti di strutture, solo per piccola parte indagabili, sono presenti anche sul versante
lato Cassia, sia alla base che sulla sommità della collina, e creano una rete di
popolamento e sfruttamento dell’area di incredibile densità, sempre a testimonianza
del ruolo cruciale di lunga durata di questo piccolo lembo di territorio.
(novembre 2024)
UN PERCORSO ATTRAVERSO LA STORIA
La Soprintendenza Speciale di Roma, in collaborazione con la Eos Arc, ha realizzato il
progetto di valorizzazione del complesso archeologico scoperto lungo la Via Cassia al
km 11,700 durante le indagini preventive condotte tra il 2020 e il 2022, nell’ambito
della realizzazione di una nuova stazione di servizio.
È stata garantita la tutela dei beni ritrovati, in particolare una tomba a camera, una
sezione di strada lastricata e il vano scala di accesso alla rete di gallerie idriche ipogee
che attraversano gran parte del sito. L’intervento ha previsto la creazione di un percorso
pedonale che, partendo dall’accesso ai cunicoli sotterranei situato a est, si dirige verso
la strada basolata e la tomba a camera situate a ovest, collegando l’area dei parcheggi
ai resti archeologici.
Per la realizzazione del percorso è stato utilizzata una soluzione ecosostenibile e
altamente drenante, che rispetta pienamente le disposizioni in tema di superamento
delle barriere architettoniche.
Il perimetro delle aree archeologiche è stato protetto da una balaustra realizzata con
pali in castagno di diametro variabile. Il sistema di illuminazione, previsto sul percorso e
nei pressi dei beni valorizzati, è stato pensato per permettere una fruizione continua del
complesso tramite il posizionamento a terra di proiettori Led.
Nell’area orientale è stato mantenuto l’originario accesso ai cunicoli sotterranei,
costruito direttamente nel tufo con laterizi e cocciopesto. Dopo il restauro, per ragioni
di sicurezza e conservazione, la struttura è stata recintata e dotata di apposita
cartellonistica e illuminazione.
A ovest la piazzola di sosta utile alla fruizione è stata corredata di aree verdi e panchine
in prossimità della strada basolata e della tomba a camera. Un banner indica i siti più
importanti del XV Municipio, corredato di appositi QR Code e fissato lungo il perimetro
occidentale del percorso che domina la strada.
La strada è conservata a circa 3 metri di profondità al suo originario livello geologico,
per una lunghezza di 22 metri, ed è stato realizzato un sistema di drenaggio delle acque
piovane. La tomba a camera è stata protetta dagli eventi atmosferici con una struttura in
legno dotata di tetto a spiovente. Sono stati realizzati una serie di panneli su cui sono
riportate le caratteristiche dello scavo archeologico e le informazioni storiche dei beni
rinvenuti e del contesto indagato.
(novembre 2024)
COLOPHON
S OPRI NTENDENZA S PECI ALE
R OMA
COMMI TTENZA
Daniela Porro, Soprintendente Speciale
Rossetti Fuel Srl
Archeologi responsabili dello scavo
Roberto Narducci
Marina Piranomonte
Barbara Porcari
COLLABORAZI ONI
Eaos Arc
Direzione tecnica
Emanuele Giannini
Assistente archeologa
Barbara Ciarrocchi
Archeologo coordinatore
Valerio Frabotta
Comunicazione
Silvia Agostinetto
Roberta Ricci
Paola Caramadre
Rilievi topografici
Daniele Sepio
Fotografie e video
Fabio Caricchia
Progetto valorizzazione
Vanessa Duranti
Restauratrice
Alice Iocca
SPECIALE DI ROMA
Luca Del Fra, Valentina Catalucci
UFFICIO STAMPA SOPRINTENDENZA
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