
(AGENPARL) – sab 09 novembre 2024 Intervento della presidente della Provincia Monica Patelli
Il crollo del Muro di Berlino – avvenuto esattamente 35 anni fa – è stato un passaggio fondamentale della fine del XX secolo, ma continua ad essere anche un monito per l’attualità.
Cancellare quella cicatrice nel cuore dell’Europa ha rappresentato uno spartiacque della storia.
Quella scossa di libertà ha trasformato milioni di vite, private troppo a lungo di diritti elementari, e ha aperto le porte a una diversa geografia politica non solo della Germania, ma di tutto il Continente.
In quel 9 novembre 1989 le immagini dei cittadini di Berlino che scavalcavano il Muro, piangevano e si abbracciavano ci davano l’impressione di un vento di cambiamento senza precedenti.
Alle migliori potenzialità di quei giorni, però, non è stato dato adeguato seguito.
Il sogno di un’Europa senza totalitarismi, senza barriere e senza guerre è stato infranto più volte, e il conflitto ancora in corso in Ucraina – così come quelli in Medio Oriente e nel resto del mondo – conferma drammaticamente che abbiamo ancora da abbattere moltissimi muri di odio.
A tutti i livelli occorre quindi fare il possibile per rafforzare e diffondere la consapevolezza che, invece di erigere barriere, dobbiamo costruire ponti tra le nazioni e rafforzare le connessioni positive all’interno delle nostre comunità.
Unire luoghi, storie, culture, idee e sogni riguarda tanti macrotemi, certo, ma attiene anche alla volontà di spegnere le aggressioni interpersonali di ogni tipo e alla scelta di ridurre le distanze tra le generazioni.
La legge che dichiara il 9 novembre “Giorno della Libertà” prevede cerimonie e anche incontri di approfondimento, nelle scuole, sulla caduta del Muro di Berlino e sul valore della libertà.
Questi appuntamenti possono essere l’occasione per ricordare a ragazze e ragazzi che ci sono muri visibili e muri invisibili: la libertà di autodeterminarsi è strettamente legata anche alla dignità di ciascuna e di ciascuno e al rispetto reciproco, e che esistono soluzioni senza aggressioni a ogni conflitto che può sorgere, così come tra le nazioni, anche tra le persone.
In ogni veste – come individui, come educatori, come genitori, come rappresentanti delle Istituzioni… – possiamo e dobbiamo accettare la sfida di una alleanza educativa che insegni a prestare più attenzione e più ascolto a chiunque si trovi in difficoltà, e a qualsiasi età.
Soltanto attraverso l’incontro al posto della chiusura e attraverso il dialogo al posto dell’indifferenza possiamo eliminare le radici della violenza e costruire una società che protegga e sostenga i diritti di ogni persona. Anche qui, nella nostra Piacenza.