
La situazione tra le due Coree si fa sempre più tesa. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale nordcoreana, la Korean Central News Agency (KCNA), lo Stato maggiore dell’esercito popolare della Corea del Nord ha emesso un ordine alle unità di artiglieria situate lungo il confine con la Corea del Sud di prepararsi completamente ad aprire il fuoco.
L’ordine, emanato sabato scorso, richiede che otto brigate di artiglieria vengano trasferite al massimo livello di prontezza entro le 20:00 di domenica, con l’obiettivo di essere pronte a rispondere in caso di un’escalation. Secondo il portavoce del ministero della Difesa nordcoreano, l’esercito è chiamato a completare diversi compiti legati alla sicurezza operativa e a mantenere le riserve di fuoco pronte per eventuali necessità.
Preoccupazioni di una possibile escalation
Le tensioni tra le due Coree si sono intensificate nelle ultime settimane, con entrambi i Paesi che si accusano a vicenda di provocazioni. La Corea del Nord si sta preparando a una possibile escalation con Seul, secondo la stessa KCNA. Venerdì, Pyongyang ha espresso una ferma condanna per l’invio di droni sudcoreani nel proprio spazio aereo, che ha definito come una provocazione e una potenziale “dichiarazione di guerra”.
L’accusa sui droni sudcoreani
Il ministero degli esteri della Corea del Nord ha accusato il governo di Seul di aver inviato droni oltre il confine per spargere volantini di propaganda all’interno del territorio nordcoreano. Secondo le dichiarazioni ufficiali, queste incursioni aeree sono avvenute tre volte nel mese di ottobre, e Pyongyang ha avvertito che, in caso di ulteriori violazioni, tutte le “armi offensive” saranno allertate per distruggere le infrastrutture militari sudcoreane situate lungo il confine.
La Corea del Nord ha già chiarito che qualsiasi futura incursione di droni sarà considerata un atto di guerra e ha minacciato di rispondere in modo deciso. “Se un drone verrà avvistato di nuovo, lo considereremo come proveniente dalla Corea del Sud e lo interpreteremo come una dichiarazione di guerra alla nostra repubblica”, ha dichiarato un portavoce nordcoreano, secondo quanto riportato dalla KCNA.
La reazione della Corea del Sud
Dal canto suo, l’esercito sudcoreano ha negato con forza le accuse di aver inviato droni nel territorio nordcoreano. Ha ipotizzato che le incursioni aeree potrebbero essere state effettuate da gruppi civili o individui non affiliati al governo. Tuttavia, la Corea del Nord ha respinto questa spiegazione, sottolineando che lanciare droni del tipo avvistato richiede attrezzature specializzate e una pista di atterraggio, cosa improbabile per un’organizzazione civile.
Un fragile equilibrio
Le relazioni tra Corea del Nord e Corea del Sud sono sempre state caratterizzate da un fragile equilibrio, ma gli sviluppi recenti rappresentano una seria minaccia per la stabilità della penisola. Il potenziamento delle unità di artiglieria nordcoreane vicino al confine e le accuse di violazioni aeree non fanno che aumentare il rischio di una potenziale escalation militare.
Le tensioni sembrano essere ulteriormente esacerbate dall’atteggiamento della leadership di Kim Jong-un, che continua a mantenere un approccio duro e provocatorio nei confronti di Seul, mentre le autorità sudcoreane insistono nel cercare di evitare un’escalation diretta, pur restando pronte a difendere il proprio territorio. Rimane da vedere come evolverà la situazione, ma le continue minacce reciproche indicano che la pace nella regione potrebbe essere più fragile che mai.