
La guerra in Ucraina potrebbe presto entrare in un nuovo e pericoloso capitolo, dopo che Francia e Polonia hanno dichiarato pubblicamente che l’Ucraina ha il diritto di utilizzare i missili forniti dall’Occidente per colpire obiettivi all’interno della Russia. Questa mossa ha scatenato una dura reazione da parte del Cremlino, che ha avvertito di una possibile escalation verso una guerra totale con l’Occidente.
Durante il fine settimana, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha affermato che l’Ucraina dovrebbe essere libera di utilizzare le armi fornite dall’Occidente per attaccare siti all’interno della Russia. Questa dichiarazione ha trovato sostegno in Francia e Polonia, con entrambi i paesi che hanno espresso approvazione per l’escalation apparente della guerra.
In un’intervista a Radio ZET, il ministro della Difesa polacco Cezary Tomczyk ha dichiarato che l’Ucraina “può combattere come vuole”, e che Varsavia non imporrà restrizioni sull’uso delle armi fornite dalla Polonia contro obiettivi russi. “Abbiamo deciso di aiutare l’Ucraina nel conflitto, l’Ucraina è stata brutalmente attaccata, quindi ha il diritto di difendersi come ritiene opportuno”, ha aggiunto Tomczyk.
Il presidente francese Emmanuel Macron, durante una visita di Stato in Germania, ha sostenuto che l’Ucraina dovrebbe poter utilizzare le armi occidentali per colpire determinate aree all’interno della Russia, specificando però che tali attacchi dovrebbero limitarsi ai siti militari da cui partono gli attacchi contro l’Ucraina. Macron ha sottolineato: “Non dovremmo permettere loro di toccare altri obiettivi in Russia, e ovviamente capacità civili.”
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sebbene più cauto, ha affermato di non avere obiezioni legali alla posizione di Macron, sostenendo che l’Ucraina ha il diritto di difendersi secondo il diritto internazionale.
In contrasto, alti funzionari della Casa Bianca, inclusi il Segretario di Stato Antony Blinken, stanno facendo pressioni affinché il presidente Biden revochi il divieto sull’uso di missili americani per colpire obiettivi all’interno della Russia. Tuttavia, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ha ribadito che non c’è alcun cambiamento nella politica attuale e che gli Stati Uniti non incoraggiano né consentono l’uso di armi americane per colpire la Russia.
Le dichiarazioni di Stoltenberg hanno provocato una reazione furiosa da parte di Mosca. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha accusato il capo della NATO di aver oltrepassato i suoi limiti suggerendo attacchi contro la Russia. Il presidente Vladimir Putin ha avvertito che l’uso di missili occidentali contro la Russia potrebbe espandere il conflitto a livello europeo, insinuando che questa escalation potrebbe portare a conseguenze gravi.
Putin ha sottolineato la delicatezza della situazione: “Questa costante escalation può portare a gravi conseguenze. Se queste gravi conseguenze si verificassero in Europa, come si comporteranno gli Stati Uniti, tenendo presente la nostra parità nel campo delle armi strategiche? Difficile da dire. Vogliono un conflitto globale?” Ha anche messo in guardia i paesi della NATO, specialmente quelli più piccoli, sulle potenziali conseguenze di una guerra nucleare.
Le dichiarazioni di Stoltenberg hanno sollevato critiche anche all’interno della NATO. Il vice primo ministro italiano, Matteo Salvini, ha chiesto al segretario generale di ritirare i suoi commenti e scusarsi, o di dimettersi. Anche il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, ha espresso preoccupazione, consigliando maggiore cautela nelle dichiarazioni riguardanti la guerra.
Le recenti dichiarazioni di Francia e Polonia a sostegno dell’uso di missili occidentali da parte dell’Ucraina contro obiettivi russi rappresentano una significativa escalation nella guerra in corso. Mentre l’Occidente si divide su come procedere, il rischio di un conflitto più ampio e devastante aumenta, con Mosca pronta a reagire duramente a qualsiasi nuova minaccia al suo territorio.