
(AGENPARL) – sab 20 gennaio 2024 Confcommercio Professioni: “riconoscere la contribuzione figurativa
nell’Iscro”.
Il mondo delle professioni non ordinistiche chiede più spazio e per farlo
mostra i suoi “numeri” di un’indagine di Confcommercio Professioni: sono *445
mila i professionisti che in Italia non sono iscritti a Ordini* e sono in
continuo aumento (intorno ad un più 4% rispetto al periodo pre-Covid). Il
53,5% sono uomini, mentre il restante 46,5% donne. *6 su 10 hanno una
laurea o un diploma*. Oltre il 38% opera in area tecnico-scientifica, il
21,7% fa attività legate alla comunicazione, il 18,2% attività
socio-sanitarie ed il 12% nell’area economico-legale. Il 19,4% di questi si
colloca nella fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni, il 35,3% tra i
45 ed i 54 anni ed il 27,4% tra i 55 e i 64 anni. Il 60% dei professionisti
non ordinistici lavora da solo, mentre poco meno del 40% lavora con dei
collaboratori. Lavorano principalmente con più committenti: il 35% lavora
con oltre 10 committenti. Il 67% dei professionisti non ordinistici svolge
un’attività individuale professionale con partita IVA. Il 73,5% dei
professionisti non ordinistici che lavorano con la pubblica amministrazione
o con la grande committenza ritiene che sia utile fissare un equo compenso
nei confronti di questi committenti. Quasi 6 su dieci adottano il regime
forfettario e ritengono che l’obbligo di fatturazione elettronica sia un
adempimento giusto ed equilibrato. Oltre il 73% dei professionisti non
ordinistici è iscritto alla Gestione Separata INPS. Solo il 28% dei
professionisti non ordinistici ha una pensione integrativa. Stiamo parlando
di *amministratori di condominio; designer; wedding planner; influencer;
insegnanti Yoga; professionisti Benessere, Movimento, Pilates ed esercizio
fisico; consulenti finanziari; consulenti e formatori di Management;
erboristi; professionisti della prevenzione e sicurezza sul lavoro;
professionisti ICT, optometristi, provider ECM; odontotecnici, guide
turistiche, informatori cosmetici qualificati*. I professionisti non
organizzati in regime forfettario prevalgono nelle regioni del Nord Italia,
del Nord Ovest in particolare, mentre i professionisti non organizzati in
regime ordinario prevalgono nelle regioni del Sud Italia e nelle aree
tecnico-scientifica ed economico-legale.
La *presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, sottolinea
che * le richieste sono trasversali per tutti i settori: maggiori tutele
statali, incentivi, sconti su acquisto materiali. Maggior riconoscimento
della professione e del lavoro intellettuale da parte dei committenti e dei
cittadini. Miglioramento e aumento delle prestazioni assistenziali come
maternità, malattia, ferie. Più facilità di accesso al credito. Tra le
priorità individuate: r*iconoscere la contribuzione figurativa nell’Iscro
(Indennità straordinaria di continuità reddituale operativa), al pari
degli altri ammortizzatori sociali, perché mentre nella fase sperimentale
l’indennità corrisposta al professionista, che si trovava in una fase
temporanea di calo del fatturato e dell’attività, era al di fuori del
reddito imponibile, adesso con la legge di Bilancio è stata reintrodotta
come reddito imponibile e quindi chiediamo che almeno sia prevista la
contribuzione figurativa*”. Fioroni osserva che “*i lavoratori autonomi,
intervistati nell’ambito di un’indagine
di Confcommercio professioni, ritengono non adeguate le prestazioni
assistenziali della gestione separata e hanno espresso interesse per i
piani di continuità operativa per i casi di perdita temporanea del
fatturato*”. Per questo, “*l’Iscro è una risposta significativa per queste
esigenze: per noi è positivo l’intervento fatto con la legge di Bilancio
che l’ha resa strutturale, ha ampliato la platea degli interessati e ha
anche ridotto l’aliquota di contribuzione aggiuntava*”.