(AGENPARL) – mer 12 aprile 2023 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Sacchetti giudice del TAR, mozioni su bilinguismo, imposta di soggiorno](https://r.news.siag.it/tr/cl/XMtzCV4IfFtA95eqNcM-9bvWYjnQcK13VG3CXv2cs2AnopDlSoZGktSLguD1Sw_9ajNh04PZJoDSFBn-eQRucGyYFblaNT_XtZgrY_usnt22a24HcWxDoIDBQaLvxI7PrSqQLP2y-EZW0F0-xKHb0oZXHQR1cZWHUjQR0atDogbBcxSeKzJpED4z_LuN-dCPY5RRT9QVhqetmXDqROd0hDHD1RoXoPNITSl1xnHRSgBIH4nhr7klOUQxK7y-JJ2PFzsZr6ALZdpJhZIj1-n9Y5rEhoet_yMdO9P-QsX5SRY)
Consiglio -Andrea Sacchetti eletto con 23 preferenze. Mozioni di Partito democratico – Liste civiche, Perspektiven Für Südtirol.
Introducendo il punto della nomina di un/a nuovo/a magistrato/a, appartenente al gruppo linguistico italiano, presso il Tribunale regionale di giustizia amministrativa – sezione autonoma di Bolzano, a copertura del posto resosi vacante a causa del collocamento a riposo del consigliere avv. Sarre Pirrone, la presidente Rita Mattei ha spiegato che tra coloro considerati idonei dall’apposita commissione esaminatrice, vale a dire l’avv. Raffaella Ferraris e il giudice Andrea Sacchetti, la maggioranza dei consiglieri di lingua italiana, riunitisi ieri, si era espressa per Andrea Sacchetti, che quindi lei proponeva come candidato.
In seguito a votazione a scrutinio segreto, Andrea Sacchetti è risultato stato eletto con 23 voti (3 schede bianche, 3 nulle, 1 voto per il cons. Locher).
È quindi iniziato l’esame delle proposte dell’opposizione.
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) ha presentato la [mozione n. 689/23:](https://r.news.siag.it/tr/cl/35Bv7pR-VUI5QdvPZkhw_rjoTndT373wJNO3Io-2krBWehzUY55KJEVRp0XAcaNTERy3MLsvHMCAl_O6TKsfdXBHc8x4bSZ4nBHrEme6jqTQG5R13ubozHjvrbRL7MLzJpIlBUkpHOr-Vvd-IVSArvCDOVVsQSUFHZiY9GyGO2QGbH7YOms76Pl-MRt9xrBypNF2wxKDaqe7lr1eHtxxCbPJBr_ELOBRZT1rMz9z9SRAs5nxjzqGSKq2jXDb2ZM36sCsURFPuxZd8XAefOEQf8YRLxQsERgboES1SCyyoqjd31oAQELFTB9m3AblvRxZH3ihs4-NGltSDwEfyBwCWy5hGnQbBgQ30rlp1q9zuN7ywMOTnBUs9McdQSSp1fG1LsWesOBYUVU) Bilinguismo diffuso, con la quale, evidenziando che si era fatto tanto per arrivare a tale traguardo, con un numero di ore di seconda lingua che si attestava intorno al migliaio, nell’intera carriera scolastica, che va dalla Scuola dell’Infanzia alla maturità, nonostante le quali si raggiungeva a fatica la certificazione A2 o B1. Immaginiamo se queste 1.000 ore di Non si poteva dare la colpa alla scuola e ai docenti di L2, anzi: il sistema scolastico prevedeva docenti di madrelingua, formazione continua per gli insegnanti, e didattiche innovative, come il CLIL (content and language integrated learning) e possibilità di frequentare il 4° anno della scuola superiore, in un Istituto scolastico di lingua diversa dalla propria. Per un lungo periodo si era pensato che iniziare “prima” fosse la strada giusta e si erano attivati i corsi di tedesco all’infanzia italiana e l’italiano in prima classe della primaria, nella scuola tedesca. Poi si era pensato che fosse una questione di quantità e per rispondere alle ansie delle famiglie si erano aumentate a dismisura le ore di lingua seconda, senza arrivare ad un risultato concreto. Sul territorio erano presenti 2 centri multilingue, uno a Merano e uno a Bolzano, l’Ufficio Bilinguismo e lingue straniere della Ripartizione Cultura Italiana aveva aperto un bando “Giri di Parole”, che aveva accolto in 2 anni 40 progetti di promozione linguistica, insomma le iniziative erano tante.. Stantio era anche il dibattito sulla lingua straniera o seconda lingua. Tanto era stato fatto, ma mancava un monitoraggio: era necessario un reset, così come una riflessione sul perché c’è un’università trilingue, ma l’unica facoltà che non lo è, è Scienza della Formazione. Il consigliere chiedeva, tenendo presente l’obiettivo del bilinguismo diffuso e chiedendosi se il partito di maggioranza di lingua tedesca davvero lo voleva, il che richiedeva di costruire insieme una strategia di bilinguismo di lungo periodo, di impegnare la Giunta provinciale a: a) costituire un tavolo di lavoro permanente e paritetico sulla politica linguistica dell’Alto Adige Südtirol; b) definire le linee guida del lavoro di tale tavolo, partendo da un accurato e costante monitoraggio dei dati, da affidare all’Eurac; c) analizzare la possibilità di sperimentazione alla scuola dell’infanzia, nelle realtà urbane, staccandola dalla madrelingua, pur rispettando e rimanendo all’interno della cornice dell’articolo 19 dello Statuto di Autonomia.
Intervenendo in lingua tedesca, Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha sostenuto che per gli italiani imparare il tedesco è un diritto, ma alla conclusione del percorso scolastico essi non lo sanno bene. Ma questa è la loro volontà. Dove c’è una volontà c’è una via. Il partito di maggioranza ha sempre paura di perdere il potere, e questo è il problema, ma gli italiani devono sostenere il proprio diritto di imparare il tedesco. Per questo egli è a fianco dei genitori che di lingua italiana che iscrivono i bambini all’asilo tedesco. Egli avrebbe votato a favore, ma pensava che mancasse la volontà necessaria. il tema era tornato all’ordine del giorno in vista delle nuove elezioni.
Marco Galateo (Fratelli d’Italia) si è detto a favore della mozione e del bilinguismo, di una comunità unica in Alto Adige che mantenga le differenze tra gruppi ma superi le barriere di comunicazione. Si è chiesto come questo fosse compatibile con la presentazione in aula del libro su Alto Adige come Stato. si è detto quindi a favore di una scuola bilingue, però all’interno delle tre Sovrintendenze Ha ritenuto una forzatura per le famiglie tedesche vedere i propri figli in una classe col 30-40% di bambini non tedeschi, e che gli faceva male vedere famiglie italiane che iscrivevano i propri alla scuola tedesca. Bisognava in effetti credersi perché dopo 11 anni di scuola non si conosceva il tedesco, confrontandosi senza barriere.
Paul Köllensperger (Team K), intervenendo in italiano, ha ringraziato Repetto per la mozione, che veniva condivisa. La parte impegnativa era molto cauta. Ha ricordato una mozione simile del Team K nel Consiglio comunale di Merano, relativa alle scuole dell’infanzia, approvata all’unanimità – SVP compresa. Ha invitato la SVP provinciale a non essere più conservativa.
Brigitte Foppa (Gruppo verde), intervenendo in italiano, ha ricordato il disegno di legge e la mozione del suo gruppo su questo, e appoggiato la mozione, le cui richieste erano minime. Probabilmente non sarebbe stato accolto neanche il poco, ma comunque ogni tanto si poteva un po’ osare.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit), sottolineando che Repetto aveva citato la Catalogna, ha evidenziato che lì si promuoveva il catalano ovunque, come si dovrebbe fare per ogni lingua minoritaria. Il gruppo tedesco era una minoranza, bisognava stare attenti con le sperimentazioni. Discussioni come quelle in atto non erano positive perché creavano polarità, c’era chi si sentiva emarginato e svantaggiato. L’articolo 19 era chiarissimo, e non bisognava rinunciarvi. Repetto aveva ragione sul fatto che era un problema che dopo 1.000 ore di lezione ancora non si conoscesse la lingua.
Ulli Mair (Die Freiheitlichen) si è detta d’accordo con il concetto di bilinguismo diffuso, ma ha aggiunto di avere un problema con le sperimentazioni e di essere cauta in merito. Si è chiesta come si vuole gestire quest’intento, anche a fronte della presenza di bambini di origine straniera. la scuola dell’infanzia tedesca non era un regalo, ma una conquista ottenuta con grandi sforzi, non poteva essere soggetta a sperimentazioni di sinistra che erano fallite ovunque: non era un corso di lingua gratuito. Bastava parlare con le insegnanti per capire quante difficoltà avevano. Si doveva piuttosto creare classi per il sostegno linguistico o gruppi interni alle classi. Qualcosa di più si doveva fare anche per l’apprendimento dell’italiano nelle vallate, ma bisognava finirla con gli attacchi alla scuola tedesca.
Magdalena Amhof (SVP) ha dato ragione a Mair: non si poteva parlare di sperimentazioni nella scuola, si poteva piuttosto introdurre progetti pilota. c’erano già delle valutazioni in atto, tra cui il test PISA. C’era già un progetto in corso per la promozione della seconda lingua, e di questo chiedeva di riferire all’ass. Achammer. Amhof ha quindi respinto i punti (a) e (b), e chiesto di trovare una formulazione migliore per il (c), per non parlare di sperimentazione.
Sandro Repetto ha accolto la proposta, dicendosi disposto a riformulare parlando di “progetto pilota”. La mozione è quindi stata sospesa.
Con la successiva [mozione n. 693/23:](https://r.news.siag.it/tr/cl/3CbUb9UIV1PiyfPzWw6t9-o-eFoycaMrLsGXxQAc9vAe_iAx09DBm0LuPEJ9nDAXtXFfnrwP8leCko399Y1v8imSi88dN3-qhrOUyTrshgbXiUJa3cuc1tHHTJXrsvAL5MHJKAuODcEOAw0il-SYMQXS-E4fxUYvTDUImDO44fzToOb5HylZED1J1UANEEAHUyYHpwch8vJeCAmjSLFCb3RRLcFEC8BHOPNR-AlSc6C5L0W-W5xcYhliGaAB-LVlnWdLHeTS5RXlFr_-mOhmY8I6pY794sIfWR1N7Q9H5poabtlfEbIkj27gpWVfgdJdSNN1tg4FHLksREwR-Jflm0q9Ahu4u1lNPwLyI-KFMDEgMmFIkX-c7gy3UaasgDtt_XejWqBrDVk) Imposta di soggiorno: tariffe scaglionate più equamente e un euro per l’agricoltura di montagna, Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol), evidenziando che dal 1° gennaio 2014 era stata introdotta in Alto Adige la cosiddetta tassa di soggiorno, un’imposta comunale che viene riscossa dagli esercizi ricettivi per ogni ospite e pernottamento, che essa esisteva già da molti anni in numerose regioni turistiche di tutto il mondo, e che il relativo gettito veniva devoluto alle associazioni e organizzazioni turistiche locali ed era destinato al potenziamento e alla manutenzione di infrastrutture e servizi, nonché all’organizzazione di eventi culturali e sportivi ovvero all’ampliamento dell’offerta, nonché che una piccola parte di tali fondi poteva essere utilizzata per la promozione turistica, aggiungeva che l’importo dell’imposta variava a seconda della categoria della struttura ricettiva e ne erano esentati i minori fino al compimento del 14° anno di età. Le aliquote in vigore dal 2018, a persona e pernottamento, erano di 0,85 euro per gli esercizi ricettivi a una o due stelle, i campeggi, gli ostelli della gioventù, gli agriturismi e gli affittacamere privati; 1,20 euro per gli esercizi ricettivi a tre stelle o tre stelle “superior”; 1,60 euro per gli esercizi ricettivi a quattro o cinque stelle, con la possibilità per i Comuni, previo parere positivo, di aumentare quest’ultimo importo fino a un massimo di 2,50 euro per il finanziamento di particolari progetti. Ora, nel 2023, le tariffe base si trovavano di fronte a un aumento, il che stava suscitando forti resistenze, e in particolare una rivolta dei piccoli esercenti, che avevano scritto una lettera aperta alla Giunta provinciale, all’assessore Arnold Schuler e al gruppo SVP in Consiglio provinciale criticando il fatto che per gli hotel di lusso l’aumento era relativamente basso: e l’aumento previsto per gli esercizi di bassa categoria era del 112% (da 0,85 a 1,80 euro), per gli esercizi a tre stelle del 50% (da 1,20 a 1,80 euro) e per gli esercizi a quattro o più stelle del 56% (da 1,60 a 2,50 euro). L’iniziativa dei piccoli esercenti chiedeva che venisse introdotta una tariffa obbligatoria di 5 euro per le strutture da quattro stelle in su, mentre le strutture a tre stelle avrebbero dovuto pagare 4 euro e quelle delle categorie inferiori, come previsto, 1,80 euro a persona e pernottamento. La nuova disciplina dell’imposta di soggiorno stava causando malcontento per via dell’aumento dei fondi destinati all’IDM dall’attuale 25% al 40%. Il consigliere proponeva quindi di impegnare la Giunta provinciale impegnare la Giunta provinciale (1) a valutare la possibilità di introdurre anche in provincia di Bolzano un’imposta di soggiorno su base percentuale, sul modello di Vienna, e a definire, per il calcolo dell’imposta, un’aliquota unitaria per ospite, ad esempio del 2,5% del prezzo di pernottamento (prezzo medio della camera); (2) qualora in provincia di Bolzano non fosse giuridicamente possibile introdurre un’imposta di soggiorno su base percentuale, a mantenere invariato il sistema a scaglioni finora applicato, in considerazione del fatto che gli ospiti delle strutture a quattro e cinque stelle possono permettersi di pagare un’imposta di soggiorno notevolmente più elevata; (3) a incaricare la Libera Università di Bolzano e l’EURAC di elaborare un modello di calcolo dell’impronta di CO2 per posto letto degli esercizi ricettivi e, di conseguenza, ad applicare una percentuale più elevata dell’imposta di soggiorno per le strutture con un’impronta di CO2 più pesante; (4) a mantenere al 25% la quota del gettito dell’imposta di soggiorno da devolvere all’IDM; (5) a destinare almeno 1 euro dell’imposta di soggiorno per ciascun pernottamento al sostegno dell’agricoltura di montagna.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha ringraziato Faistnauer per l’iniziativa, evidenziando che il punto (5) era una richiesta già avanzata anche dal cons. Locher e altri consiglieri SVP. Si è quindi stupito che nessuno degli interessati fosse presenti, ora che se ne discuteva. Un adeguamento percentuale della tassa di soggiorno era una buona proposta, che andava verificate, analizzando anche la verifica dei mezzi. Bisognava anche differenziare in termini di consumo energetico, idrico, di personale: c’era differenza tra una stanza doppia con colazione e bagno o uno chalet con spa. Pagare la stessa tassa di soggiorno per stanze da 2-300 euro e per stanze da 40 € era una discrepanza da risolvere.
Paul Köllensperger (Team K) ha detto che alcuni punti potevano essere condivisi, altri meno. Sul punto (1) ha annunciato astensione perché la proposta creava incertezza, sul punto (2) ha evidenziato che si chiedeva un sistema più equo, quindi si era a favore. Importante era il punto (3) relativo al consumo di risorse: il turismo aveva contribuito a ricchezza e benessere, per tutti, ma andava considerato come questi andavano distribuiti. Il blocco dei posti letto toglieva qualcosa ai piccoli e dava ai più grandi; trovare un modo per valutare il consumo di risorse ed eventualmente monetizzarlo era importante, ma l’imposta di soggiorno non era lo strumento giusto. In quanto a IDM, egli aveva già lanciato un monito nel 2017 chiedendo di introdurre un tetto massimo del 25%, proposta silurata: il tema andava discusso, non era giusto dare ancora più soldi a IDM., che esternalizzava molte prestazioni: egli era a favore del (4). In quanto al (5), era giusto finanziare l’agricoltura di montagna, ma non con l’imposta di soggiorno.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto, riferendosi al punto (4), che era giusto mantenere il 25%, “ma 25% di cosa?”. sembrava che tutto fosse colpa del turismo, esso però contribuiva all’autonomia, garantendo un circuito e benessere economico, nonché posti di lavoro. Bisognava sostenere il turismo, per far sí che la ́ruota continuasse a girare a dare certezza per il futuro. Andava detto che il lavoro di organizzazione, pianificazione, attuazione spettava oggi come in passato alle organizzazioni turistiche locali, non all’IDM: quando si era discusso della riorganizzazione di IDM, non si era parlato di un aumento di tariffe ma di una riorganizzazione interna e di risparmi.
Egli era a favore di un aumento dell’imposta di soggiorno, che doveva però essere messa a disposizione del settore turistico, che aveva tante sfide da affrontare, compresa la digitalizzazione, ha detto Helmut Tauber (SVP), evidenziando che questa esigenza era più delle piccole strutture, le quali avevano più bisogno di IDM. Le associazioni turistiche si basavano su tre pilastri. Il vero obiettivo doveva essere non usare l’imposta di soggiorno per altri settori, pur considerando i problemi dell’agricoltura di montagna. Bisognava ricordare l’aumento dei costi delle materie prime, e il fatto che a livello europeo a breve 300 milioni sarebbero stati messi a disposizione dell’agricoltura. Il modello di Vienna era applicato anche da altre città, ma diverse regioni praticavano anche l’imposta unica; il modello locale a tre scaglioni era positivo.
Josef Unterholzner (Enzian) ha detto che si doveva inserire la tassa di soggiorno nel sistema generale; l’hotel a cinque stelle non serviva se non si tutelava l’ambiente e il paesaggio. IDM doveva prendere in considerazione le richieste di aiuto, senza regalare niente a nessuno. L’Alto Adige era una terra premium, di questo bisognava essere fieri, affrontando insieme le sfide. Ha quindi fatto riferimento alla questione della sostenibilità e dell’impronta di CO2, evidenziando che l’impronta di CO2 nell’atmosfera era infinitesimale, 0,038 – di cui il 96% prodotto dalla stessa natura; l’uomo ne produceva quindi lo 0.0015%. Bisognava essere disposti a collaborare tutti per mantenere quanto era stato realizzato, anche l’agricoltura di montagna doveva sopravvivere: le richieste di aiuto andavano prese in considerazione.
La situazione dell’agricoltura di montagna era molto critica, ha detto Franz Locher (SVP) evidenziando le mole difficoltà e contestando quanto detto da Tauber relativamente alla destinazione delle risorse di un settore a un altro: la tassa la pagava il cliente, non l’albergatore. Andava riconosciuto il lavoro dei contadini di montagna che curavano il paesaggio. Il presidente del Bauernbund aveva detto che bisognava dare questo euro ai contadini, e andava considerato che in altre aree si doveva pagare per accedere a certe aree: non era certo questo che si voleva, bensì mantenere il paesaggio accessibile a tutti, ma bisognava fare qualcosa. In periferia c’era molta irritazione, bisognava trovare una soluzione: se non con l’euro proposto, con il bilancio provinciale.
Gerhard Lanz (SVP) ha detto che le aziende di soggiorno dispongono di un terzo dell’imposta, quindi la possono destinare ai contadini se vogliono. L’imposta permette di finanziare certi settori prima finanziati dal bilancio, comprese infrastrutture per i turisti. Dell’imposta una parte rimane al comune, una parte va a livello sovracomunale e una parte a IDM per la promozione turistica. Bisogna continuare sulla strada intrapresa, nella consapevolezza che le situazioni dei vari settori e all’interno dello stesso settore sono diverse, ma si è sempre seguiti in Alto Adige a trovare una via d’uscita e a mantenere tante attività economiche. In quanto alle mozioni, era difficile prevedere uno scaglionamento, anche considerando i prezzi diversi applicati nel caso nel fine settimana restassero posti liberi. Bisognava continuare a finanziare IDM, continuando a dare voce ai diversi settori presenti al suo interno.
L’ass. Arnold Schuler ha evidenziato che la promozione turistica era solo una patre del lavoro di IDM, si trattava anche di finanziare servizi, mantenere e curare sentieri, co-finanziare eventi ecc. La lettera citata nella mozione parola di 5 €, ma era stato deciso in aula un massimo di 2,50 €. Schuler ha citato le tariffe applicate nelle varie città e paesi, molto diverse, e sottolineato che la domanda fondamentale era come calcolare l’imposta: sulla base della capacità finanziaria dell’azienda o dell’ospite? le piccole aziende ovviamente beneficiavano di più delle infrastrutture garantite. fare un calcolo sul fatturato era complicati, anche destinare un euro all’agricoltura di montagna colpirebbe molto i piccoli esercizi e poco quelli grandi. DA evitare è un miscuglio di finanziamenti: con l’imposta in esame si finanziava un settore specifico, quello del turismo. Il settore funzionava bene e i finanziamenti trasversali andavano ridotti. Della riforma avrebbero beneficiato di più i piccoli e medi esercenti e le piccole associazioni turistiche; non si era mai parlato di dare il 40% a IDM, ma il 30%, e una parte a progetti territoriali, che potevano essere gestiti sia da IDM che dalle associazioni turistiche. Il turismo aveva dato un contributo notevole alla ricchezza della provincia, anche ai cittadini, nonostante gli effetti negativi. Schuler ha quindi chiesto di respingere la mozione, che non corrispondeva né alle finalità politiche che ci si proponeva né alle esigenze del settore turistico.
I lavori riprenderanno alle 14.30.
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://r.news.siag.it/tr/cl/PrECdXGCwOi17qZpB_VPUmyFX1H6RxPLTKxlmpVlrI_p0AjoxG6nVIrx9LRuFTBshJ4GKvbvZ_cLNoT7qYsbatB9yY0T6DkjSTE4qfztpNU4bqZInkkVUev_v3ziFfg3uraDJ0R-Vbtf_SBdC01hk7Ksa3L4krvd_BnBMBhz6s1NDGK9YKTNqaOXQeI0zyPqytDf6KriR7AUA2eoq_xbNWyteDbtw02xXR_qEJtYrVPUnYHZ_yUFyFOlbRJLk5MWCzrz9_ss2AwRaGI5)
Realizzazione: [Informatica Alto Adige SPA](https://r.news.siag.it/tr/cl/Kgs3VZrXFYwDxnjThjzi9rPHvaIp3XhZsEajXBW8WjxxI1qpN8R7ljyGpxnokU1lJfQGiAjQNI4LkF2kR1j4-CaAmNkBp2LNuMPioq6w6h18VBxH9HWaAx0xH5dsOmWdxSodJedcWG8BVtlft7RI99pOy1zAihr6gTHWY4DqGLMF8mvaLtEW3Atswx_eSsNq7SLHLBTpUg)
[CIVIS.bz.it](https://r.news.siag.it/tr/cl/tfvCFYdhB_48x51FfEpLWXJ2exBZXO19Nb2q0whBTZtX3P4ItaEj7uQNdIbvcikOpVsmJkz0-Q4oq8Z_NzETo6a2irtC9hfMBpZvLEL6pdz1HJfyCh1XVT2qplb2NYqCWb2XKwmuihKDu9Y3DrEAz_B5MBsD2m2wqXWiebuTd2LZ2b379qht7RiU67bkQ8BDIlgBJ_M8vaT4eA)
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