
(AGENPARL) – ven 17 marzo 2023 Nicola Artoni
Ufficio Stampa Confagricoltura Mantova
46100 Mantova
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Testo Allegato:
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MANTOVA, 17/03/2023
AZIENDE AGRICOLE EQUIPARATE A INDUSTRIE: LA DIRETTIVA UE
MANDA SU TUTTE LE FURIE IL SETTORE PRIMARIO
«Quanto deciso in Europa è un vero e proprio disastro per la
nostra zootecnia,
che viene assoggettata a una serie di impegni burocratici e limitazioni operative
che rischiano di compromettere la produttività delle imprese agricole».
Non usa giri di parole Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova, per
commentare lâ??accordo che il Consiglio dei ministri dellâ??Ambiente Ue ha approvato
nella giornata di ieri: in sintesi, una direttiva che nasce per contrastare le
allevamenti, equip
arati di fatto a vere e proprie fabbriche.
«La nuova direttiva
â??
prosegue Cortesi
â??
si amplia anche agli allevamenti bovini,
inizialmente esclusi, e avrà unâ??applicazione estremamente penalizzante. Si parla
infatti di 350 UBA (unità di bestiame adulto) per
quanto riguarda aziende bovine,
suine e miste, e di 280 UBA per le aziende avicole. La stragrande maggioranza
delle imprese agricole della nostra provincia dunque sarebbe
compres
a
in queste
nuove limitazioni e sanzionate, un qualcosa di assolutamente in
accettabile».
I calcoli
latte adulta ad esempio vale più di una giovane manza), emerge come basti una
stalla da 220 capi in lattazione più altrettanti di rimonta, la dimensione
media di
un allevamento bovino mantovano dunque, per ricadere nella direttiva. Stesso
discorso per i suini naturalmente, dove basterebbero 1.166 grassi o 700 scrofe
per essere sanzionabili.
Il Consiglio dei ministri Ue avrebbe concesso alle aziende un pe
riodo di
transizione, che va da 4 a 6 anni, per lâ??entrata in vigore della direttiva: «Oltre al
danno la beffa verrebbe da dire. Lavoreremo affinchè si possa modificare
lâ??orientamento generale e arrivare a una decisione finale che non sia
penalizzante per i
l comparto zootecnico. Ricordiamo che lâ??Italia è stato lâ??unico
paese a votare â??noâ? alla proposta, e di questo ringraziamo il ministro Pichetto
Fratin».
La decisione comunitaria «come sempre si basa su pura ideologia, perché i fatti
dicono altro. Dicono ad
esempio, tramite i report Ispra, che la zootecnia italiana
agricolo impatta solo per il 7% sulle emissioni di gas serra in Italia, contro una
media europea dellâ??11%».
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«Siamo i
primi a voler inquinare sempre meno
â??
conclude Cortesi
â??
, ma lâ??Europa
penalizza gli allevamenti anziché destinare risorse al loro miglioramento, tramite
ricerca scientifica e tecnologie per abbattere ulteriormente le emissioni. La
strada intrapresa non è
quella giusta».