GIUSTIZIA, M5S: NOSTRA PDL PER CANCELLARE GRAVI ERRORI LEGGE CARTABIA

(AGENPARL) – sab 28 gennaio 2023 GIUSTIZIA, M5S: NOSTRA PDL PER CANCELLARE GRAVI ERRORI LEGGE CARTABIA
ROMA, 28 gennaio – “Anche oggi, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, emerge con forza l’allarme diffuso rispetto alle modifiche introdotte dalla riforma Cartabia sul regime di procedibilità di alcuni reati. La previsione della querela come condizione necessaria per perseguire diversi delitti odiosi per i cittadini, anche in caso di aggravante del metodo mafioso o della finalità terroristica, sta creando ampi spazi di impunità e scarica sulle vittime un onere che si somma al danno subito. Si crea una privatizzazione del contrasto ai reati che determina una sovraesposizione delle vittime, che spesso non presentano querela per non divenire bersaglio di ritorsioni. Per questo, dopo il disegno di legge presentato al Senato a prima firma di Roberto Scarpinato, con cui stabiliamo che deve sempre esserci la procedibilità d’ufficio nel caso di aggravante del metodo mafioso o della finalità terroristica, alla Camera stiamo presentando una proposta per ripristinare la procedibilità d’ufficio per quei delitti di particolare allarme sociale richiamati anche oggi dai procuratori e dai presidenti delle Corti d’appello nelle loro relazioni.
Infine, interveniamo sul concordato in appello, ristabilendo che non si possa fare ricorso a questo istituto in caso di condanne per reati come mafia, terrorismo, violenza sessuale, sequestro di persona e altre gravi condotte criminali.
La sicurezza dei cittadini in ogni ambito della loro vita quotidiana è una delle vere urgenze sulla Giustizia, non gli abusi inesistenti sulle intercettazioni, gli assurdi ritornelli sulla separazione delle carriere e gli interventi, realizzati e annunciati, per indebolire il contrasto ai reati dei colletti bianchi”.
Lo affermano in una nota i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Valentina D’Orso, Federico Cafiero de Raho, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.