
(AGENPARL) – mer 18 maggio 2022 LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO
Industria musicale e rappresentazioni di genere:
le parole in circolo
“Sai, potresti raggiungere i tuoi obiettivi,
ma dovresti mostrarti più interessata…"
Quante donne nella vita professionale si sentono dire così. Lo chiamano Sex-Entitlement. Esperti a confronto su due recenti ricerche di SAE Institute Milano e di Equaly, prima realtà italiana di rappresentanza
dei diritti delle donne nell’industria musicale.
Evento on line, partecipazione gratuita.
TRA LE OSPITI LE ARTISTE ELASI E LAPARA.
Venerdì 20 maggio ’22 dalle 10 alle 12,30.
Secondo incontro sul gender balance nell’industria musicale italiana, partendo dai risultati della ricerca esplorativa dell’accademia internazionale dei creative media SAE Institute Milano, Women in Music, presentata nel 2021.
L’industria musicale italiana è sempre più al centro di dibattiti, riflessioni e azioni concrete sul superamento del cosiddetto gender gap. Eppure ancora i numeri e al tempo stesso le prassi dei momenti più salienti della musica – come i festival – ci dicono che sussistono sempre meccanismi e comportamenti che limitano l’accesso e condizionano la partecipazione delle donne – artiste, manager, tecniche, ingegnere del suono etc – al music business.
Di fatto, nell’industria musicale italiana, le donne sono solo il 27% tra gli artisti, il 12,5% tra i compositori e il 2,6% nella produzione.
SAE Institute Milano nel 2020 ha condotto uno studio di tipo qualitativo per osservare in profondità lo stato dell’arte e soprattutto per entrare maggiormente nel merito delle ragioni, implicite ed esplicite, che intervengono sulle politiche e le prassi per la parità di genere.
Dopo la tavola rotonda del 4 Giugno scorso, venerdì 20 maggio 2022 ecco un nuovo appuntamento – online – volto a riflettere sul ruolo delle parole, dette, scritte, rappresentate, semplicemente in circolo, nei contesti della musica dove possono intervenire sul perpetrarsi di alcune rappresentazioni e auto rappresentazioni stereotipate delle donne nel contesto in oggetto. La partecipazione è gratuita sul sito: https://www.sae.edu/ita/event/industria-musicale-e-rappresentazioni-di-genere-le-parole-in-circolo/.
Verranno esplorati i seguenti temi:
– il ruolo delle donne nell’essere oggetto di alcune affermazioni che segnano la loro costruzione identitaria professionale;
– l’industria culturale nel produrre e riproporre alcune rappresentazioni stereotipiche
– il ruolo degli uomini che popolano l’industria nel consolidare o nel contribuire al cambiamento.
Saranno proposte anche le riflessioni intorno ai risultati di una recente ricerca di Equaly, prima realtà italiana di rappresentanza dei diritti delle donne nell’industria musicale, dedicata alle parole che le donne della musica si sono sentite dire nel contesto di lavoro e sono state percepite come forme di “violazione” del riconoscimento di capacità e competenze e, a volte, anche di violenza.
Per esempio: “Sai, potresti raggiungere i tuoi obiettivi ma dovresti mostrarti più interessata. Non funziona così!".
“Questo stralcio tratto dalla ricerca promossa da Equaly – nota la prof.ssa Alessandra Micalizzi, psicologa, docente di sociologia dei nuovi media e ricercatrice presso SAE Institute Milano e membro del Comitato Scientifico,- sintetizza molto bene le caratteristiche della discriminazione di genere, anche là dove sottile, sottintesa, data per scontata e ben cristallizzata nelle parole in circolo. In fondo questa breve frase è prova della sussistenza del cosiddetto sex-entitlement ovvero il fatto che gli uomini si sentano autorizzati a fare avance e pretendere attenzioni sessuali dalle donne all’interno di un contesto professionale. In quella frase c’è il tentativo di costruire il senso di colpa, di indicare una via “battuta” già da altri, una consuetudine pretesa e che stenta a cambiare. C’è l’evidenza di un meccanismo subdolo che dice senza non dire, celato in questo caso dietro la parola “ambigua” “interessata”. Lo direbbero mai a un uomo?”
