(AGENPARL) - Roma, 6 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 06 December 2025 Gent.me/mi,
la Stroke unit dell’Aou di Sassari, ha avviato questa estate l’utilizzo del
*tenecteplase*, un farmaco trombolitico di ultima generazione per il
trattamento
dell’ictus ischemico. La Sardegna è stata la prima Regione italiana ad
utilizzarlo regolarmente dallo scorso agosto.
Nella nota i dettagli e in allegato due foto.
Grazie per l’attenzione e per lo spazio che potrete dedicare.
Cordiali saluti.
Giovanna Tuffu
Comunicato n. 0090/2025/US
COMUNICATO STAMPA
*Ictus: ogni minuto può salvare o cambiare una vita*
*Alla Stroke unit dell’Aou di Sassari, il farmaco Tenecteplase rafforza la
risposta nelle emergenze tempo-dipendenti. «Occorre riconoscere subito i
sintomi di un ictus. La nostra priorità è garantire percorsi di cura rapidi
e coordinati», Alessandra Sanna, direttrice della Stroke Unit*
Sassari, 6 dicembre 2025 – Nell’ictus ogni minuto può salvare o cambiare
una vita. Eppure solo una parte dei pazienti raggiunge l’ospedale in tempo
utile per ricevere le terapie più efficaci. Un recente episodio avvenuto a
Sassari relativo a un paziente che è stato salvato grazie alla prontezza
dei vicini di casa che hanno immediatamente allertato il 112 (ex 118),
testimonia in modo emblematico quanto il riconoscimento precoce dei sintomi
dell’ictus, l’arrivo rapido dei soccorsi e l’avvio tempestivo delle cure
possa fare la differenza tra la vita e la morte.
«La nostra priorità è garantire percorsi di cura rapidi e coordinati.
Occorre quindi abbreviare i tempi: nell’ictus si parla di minuti, non di
ore. La rapidità della chiamata consente al 112 (118) la prenotifica che
mette immediatamente in allerta la rete ictus e permette alla Stroke Unit
di organizzarsi prima dell’arrivo del paziente», afferma *Alessandra Sanna*,
direttrice della Stroke Unit dell’Aou di Sassari.
*La Stroke Unit dell’Aou di Sassari è un centro di secondo livello *e
opera, insieme a quella di Cagliari, come riferimento regionale per le
patologie cerebrovascolari. Per l’ictus è importante che, appena il
paziente arriva in ospedale, ci sia una forte collaborazione fra i vari
operatori che si occupano di emergenza- urgenza, il medico del Pronto
soccorso, il medico della Stroke unit, infermieri dedicati, il radiologo,
il radiologo interventista, l’anestesista e in seguito, durante la degenza,
il fisiatra, il fisioterapista, il logopedista e una volta che il paziente
viene dimesso, è necessaria una presa riabilitativa residenziale
ospedaliera o territoriale.
Ma come si possono riconoscere i sintomi dell’ictus? «La regola *FAST* consente
di riconoscere un ictus in pochi secondi. La scala FAST è un acronimo
internazionale che permette a chiunque, anche senza competenze mediche, di
identificare un possibile ictus – sottolinea* la dottoressa Sanna *– In
particolare, *F* (Face, Faccia) significa che occorre chiedere alla persona
di sorridere: se un lato del viso è “cadente” o la bocca è storta, è un
segnale di allarme. *A* (Arms, braccia) indica che occorre chiedere di
sollevare entrambe le braccia: se una non si alza, potrebbe trattarsi di un
ictus. *S* (Speech, Linguaggio) occorre chiedere di ripetere una frase
semplice: se il linguaggio è confuso o non comprensibile, occorre
agire. *T* (Time,
Tempo) è necessario chiamare subito il 112 (ex 118) l’intervento precoce
aumenta le possibilità di recupero».
*La Stroke Unit di Sassari ha avviato l’utilizzo del tenecteplase, un
farmaco trombolitico di ultima generazione *che agisce in pochi secondi che
viene somministrato tramite una singola iniezione endovenosa, introdotto
più di recente nel trattamento dell’ictus ischemico e la Sardegna è stata
la prima Regione italiana ad utilizzarlo regolarmente dallo scorso agosto.
«Ha iniziato l’Arnas G. Brotzu di Cagliari, mentre la nostra unità
operativa lo ha utilizzato per la prima volta il 20 agosto di quest’anno.
Il *tenecteplase* è stato utilizzato con successo per trattare un ictus
ischemico acuto e si è avuto un significativo miglioramento clinico già
nelle ore successive alla somministrazione – ha spiegato *la dottoressa
Sanna* – I farmaci sono fondamentali, ma nessuna terapia può essere
efficace se il paziente non arriva subito in ospedale. In pochi minuti, in
seguito a un ictus, possono essere persi milioni di neuroni, ma se si
interviene in fretta si hanno maggiori possibilità che il paziente abbia
salva la vita o che abbia una disabilità ridotta».
«Il nostro impegno, come Aou di Sassari, è quello di sostenere il lavoro
della Stroke Unit e di promuovere la cultura della prevenzione e una
corretta informazione rivolta alle cittadine e ai cittadini – afferma *Mario
Palermo,* commissario straordinario dell’azienda ospedaliero universitaria
– La rapidità nel riconoscere i sintomi dell’ictus e l’accesso immediato
alle cure sono fattori decisivi. Per questo stiamo investendo nel
potenziamento delle terapie innovative e nella formazione continua dei
nostri professionisti, con l’obiettivo di garantire ai pazienti
un’assistenza sempre più tempestiva, sicura ed efficace».
La Stroke Unit aderisce al progetto internazionale *FAST Heroes*, dedicato
alle scuole e alle famiglie, per diffondere la cultura del riconoscimento
precoce dell’ictus e ridurre mortalità e disabilità nella popolazione.
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*BOX INFORMATIVI*
*Alcuni numeri*
17 milioni di eventi per anno nel mondo
200-250.000 nuovi casi per anno in Italia
4000 dimissioni per anno in Sardegna (2000 ictus all’anno nel Sud Sardegna
400.000 pazienti con ictus acuto trasportati dai servizi di
Emergenza-Urgenza ogni anno
* RICONOSCERE L’ICTUS E AGIRE SUBITO*
I sintomi da non sottovalutare
• Bocca storta
• Braccio che non si solleva
• Difficoltà a parlare
*La regola FAST*
• F – Face: un lato del volto cade?
• A – Arms: un braccio non si alza?
• S – Speech: difficoltà nel parlare?
• T – Time: chiama immediatamente il 112/118
*Perché il tempo è fondamentale*
• Ogni minuto perso può compromettere milioni di neuroni.
• Entro 60 minuti dall’arrivo in ospedale si punta a iniziare la terapia.
• Il 118, tramite codice 56, allerta subito la Stroke Unit.
*Giovanna Tuffu*
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