(AGENPARL) - Roma, 2 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 02 December 2025 **Scuola, la Toscana sospende tutti gli accorpamenti**
/Scritto da Antonio Cannata, martedì 2 dicembre 2025/
La Toscana definisce i 16 accorpamenti chiesti dal Ministero per l’anno
scolastico 2026/2027, ma li sospende in via cautelativa.
La decisione è stata sancita in una delibera di giunta approvata ieri.
L’atto lascia invariato il numero di 466 istituzioni scolastiche autonome
attualmente presenti in Toscana.
Alla base della sospensione degli accorpamenti l’attesa dell’esito del
ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il Dm 124/2025
che vede al centro la questione del criterio adottato per la definizione
del numero di autonomie scolastiche da ridurre: vale a dire la stima della
popolazione scolastica anziché l’entità effettiva così come comunicata
nei mesi scorsi dall’Ufficio Scolastico Regionale.
“Continuiamo a tenere un atteggiamento di profondo rispetto delle
istituzioni e per questo procediamo con la definizione degli accorpamenti
richiesti, ma prima di adottare definitivamente scelte che, incidendo sulla
funzionalità del sistema scolastico, possono rivelarsi inopportune e
creare traumi nei territori siamo determinati ad avere chiarimenti su
questo punto cruciale – spiega il presidente Eugenio Giani assieme
all’assessora all’istruzione Alessandra Nardini nella conferenza stampa
convocata stamani a Palazzo Strozzi Sacrati. “I precedenti provvedimenti
dell’esecutivo in materia, come la Legge di bilancio 2023 contenente la
disciplina di riforma dell’organizzazione scolastica, – ricorda Giani –
riconoscevano la necessità di procedere a un dimensionamento della rete
facendo riferimento alla reale popolazione scolastica”.
Nel caso della Toscana, si tratta di uno scostamento di circa 8mila
studentesse e studenti tra quanto stimato dal Ministero e quanto attestato
dall’USR della Toscana: 428.679 studentesse e studenti contro 436.671
iscritte e iscritti reali.
“La nostra battaglia è iniziata ormai due anni fa, quando sia esprimendo
sempre, in ogni passaggio, un voto contrario in Conferenza delle Regioni,
sia presentando ricorsi, ci siamo convintamente opposti ad una logica di
tagli alla scuola pubblica.
Il primo anno, quando il Governo ci imponeva 15 tagli, anche grazie alla
nostra opposizione, con il Milleproroghe siamo riusciti a limitarli a 4. Lo
scorso anno poi ci siamo rifiutati di tagliare ancora, ottenendo una marcia
indietro totale del Governo: un risultato straordinario che ha
salvaguardato integralmente le attuali 466 autonomie scolastiche toscane”,
fa notare l’assessora Nardini che ha sottolineato come “quest’anno il
Governo impone nuovi tagli, addirittura 16, dimenticando anche che la
Toscana ha già effettuato negli anni scorsi un corretto dimensionamento,
anche attraverso la creazione di istituti comprensivi, in un’ottica di
continuità verticale. Restiamo contrari nel merito e del metodo rispetto a
quanto viene imposto dal livello nazionale e chiediamo almeno di rivedere i
numeri dei tagli, visto che la popolazione studentesca toscana presenta
numeri più alti rispetto a quelli considerati dal Ministero”.
Sul piano formale, la delibera approvata ieri dispone la riduzione di 16
autonomie scolastiche, sulla base del contingente di dirigenti scolastici e
direttori dei servizi generali e amministrativi previsti a livello
nazionale, che passano per la Toscana da 466 a 450.
La delibera prevede 4 accorpamenti nella provincia di Lucca, 3 in quelle di
Massa Carrara e di Pistoia, 2 per la Città Metropolitana di Firenze e
altrettante per la Provincia di Grosseto e per la Provincia di Siena. Il
provvedimento recepisce le indicazioni contenute nei piani provinciali
della Città Metropolitana e delle altre Province toscane ed esercita il
potere sostitutivo riguardo alla Provincia di Massa Carrara che aveva
proceduto a due dei tre accorpamenti previsti, ma contestualmente dispone
la sospensione in via cautelativa per “gravi motivi” come consentito
dalle norme sulla disciplina del procedimento amministrativo (art.
21-quater l. 241/1990).
In occasione della conferenza stampa, il presidente Giani torna ad
auspicare che durante il dibattito parlamentare sulla legge finanziaria
“i parlamentari si facciano promotori di emendamenti che come accaduto
sia l’anno scorso che due anni fa consentano di prendere atto
dell’inopportunità del dimensionamento degli istituti scolastici e
superare il problema dando così ascolto alle esigenze che vengono dai
territori”.
“Chiediamo – conclude Nardini – che il governo torni indietro su questa
scelta. Non lo chiediamo solo come Regione Toscana ma lo facciamo anche
insieme ad altre Regioni, sperando che finalmente il Ministro Valditara
apra un confronto vero con noi assessore e assessori, come più volte
abbiamo richiesto e come di fatto non c’è mai stato in questi anni”.