(AGENPARL) - Roma, 8 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 08 November 2025 Piacenza, 8 novembre 2025
Oggetto: *Il PEBA di Piacenza tra le buone pratiche presentate in un
convegno internazionale a Venezia e in un volume scientifico
sull’accessibilità ambientale*
L’assessora all’Urbanistica Adriana Fantini ha partecipato, a Venezia, alla
presentazione del volume scientifico “Strade per la gente. Le persone negli
spazi aperti: progetti, pratiche e ricerche per il benessere psicofisico”,
nell’ambito del convegno internazionale promosso dal Cluster Accessibilità
Ambientale della SITdA — Società Italiana della Tecnologia
dell’Architettura — e ospitato dall’Università Iuav. Il volume, edito da
Anteferma nella collana “Cluster Accessibilità Ambientale”, raccoglie
contributi di ricerca sul tema dell’inclusione e del benessere negli spazi
pubblici, selezionati attraverso procedura di double blind peer review.
Tra i paper pubblicati figura il contributo “PEBA, approccio di rete e
luoghi d’interesse. Nella cerchia muraria cinquecentesca della città di
Piacenza”, a firma di Adriana Fantini e del professor Roberto Bolici,
docente di Progettazione tecnologica e ambientale dell’Architettura al
Politecnico di Milano. Il lavoro propone una lettura del Piano per
l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) come strumento di
pianificazione integrata e di giustizia spaziale, capace di integrare
accessibilità, qualità urbana e benessere ambientale. L’accessibilità viene
interpretata non solo come rimozione di ostacoli fisici, ma come diritto
universale alla mobilità autonoma e alla piena partecipazione alla vita
sociale.
Attraverso l’analisi del caso di Piacenza, con focus sulla cerchia muraria
cinquecentesca e sulla rete dei luoghi identitari, il contributo adotta un
approccio “di rete” che interpreta la città come sistema interconnesso di
luoghi, percorsi e polarità urbane. In questa prospettiva, il PEBA diventa
uno strumento di lettura dell’esistente, che sposta l’attenzione
dall’azione tecnica di adeguamento del costruito al tema più ampio del
diritto alla città. La scelta dei luoghi d’interesse assume così un
significato profondo, evocando — come scrive Zygmunt Bauman — “una società
fatta di eguali nelle differenze”.
Il paper sottolinea inoltre il valore partecipativo del processo: il
coinvolgimento di amministrazioni, cittadini e associazioni, insieme
all’uso di strumenti digitali e georeferenziati (GIS, open data), consente
di mappare le criticità, programmare gli interventi e monitorarne gli
effetti nel tempo.
L’esperienza di Piacenza viene proposta come esempio di buona pratica per
le città storiche: il PEBA non come mero adempimento normativo, ma come
occasione per rileggere la città come bene comune, capace di accogliere le
differenze e garantire a ogni persona il diritto di muoversi e partecipare
alla vita urbana in autonomia e dignità.
