
(AGENPARL) – Tue 16 September 2025 **Al via il percorso di ascolto per prevenire e affrontare i casi di
violenza istituzionale**
Si chiama “Voci invisibili, diritti negati”. L’Ordine regionale degli
assistenti sociali, in collaborazione con la Regione, coinvolgerà
attraverso un questionario oltre 150 associazioni attive nel settore
dell’assistenza sociale
/Scritto da Redazione, martedì 16 settembre 2025/
Un percorso di ascolto per far emergere i casi di violenza istituzionale e
favorire attività e prassi utili a prevenirla. E’ questa la finalità di
un progetto voluto dall’Ordine regionale degli assistenti sociali e
sostenuto dalla Regione. Il progetto, dal titolo “Voci invisibili,
diritti negati”, è stato presentato oggi a palazzo Strozzi Sacrati nel
corso di una conferenza stampa cui ha partecipato l’assessora regionale
alle politiche sociali.
La violenza istituzionale si manifesta quando le istituzioni pubbliche,
invece di garantire diritti e protezione, diventano fonte di ingiustizia e
sofferenza. Il progetto si propone come attività principale la
somministrazione di un questionario a oltre 150 associazioni attive nel
territorio regionale, i cui risultati saranno poi al centro di workshop
tematici e un evento finale di restituzione.
L’assessora ha espresso soddisfazione per l’avvio di questo percorso
sottolineando la delicatezza e l’importanza del tema della violenza
istituzionale. Per l’assessora, occorre avere il coraggio di analizzare,
cause, motivi, contesti, in cui si può verificare il rischio che le
istituzioni possano rendersi negativamente protagoniste, fortunatamente in
situazioni marginali, di comportamenti e prassi inadeguate, a causa anche
di mancate risposte a fronte di bisogni sempre più complessi. Un tema che
si collega, purtroppo, anche a quello del rischio di aggressioni e
comportamenti violenti a danno di operatrici e operatori.
Questa mattina l’assessora ha voluto ringraziare l’Ordine degli assistenti
sociali per la ormai stabile collaborazione e per aver voluto porre il tema
alle istituzioni con la dovuta competenza e accortezza, nell’ambito di una
profonda riflessione in atto all’interno della comunità professionale.
Secondo l’assessora, il progetto lanciato oggi è prezioso anche perché si
fonda sull’idea che il servizio sociale non è un servizio che agisce in
ottica meramente riparativa, ma ha come funzione principale quello di
generare relazioni positive, il cui obiettivo sono le persone e i diritti,
che devono essere sempre di più al centro dell’azione delle istituzioni.
Presentando il percorso, la presidente del Consiglio regionale della
Toscana dell’Ordine Assistenti sociali ha spiegato che il progetto
rappresenta, in linea con gli stimoli allo sviluppo di un sistema
sociosanitari portato avanti dall’assessorato regionale, una consapevole
assunzione di responsabilità e parte dalla considerazione che prevenire il
maltrattamento e la violenza istituzionale sia il presupposto per avviare e
sviluppare nuovi sistemi di welfare orientati all’esigibilità dei diritti.
Ha ricordato che questo percorso parte dal 2023 quando ad un evento
organizzato proprio a Firenze dall’Ordine Nazionale Assistenti Sociali la
comunità professionale decise di accendere un faro su ciò che fa e come
opera. La presidente ha concluso affermando che sui temi quali migrazioni,
marginalità e povertà estrema; minori, famiglie e tutela; disabilità e
salute mentale; donne e soggettività Lgbtqia+; giustizia, carceri e
dipendenze, serve rimuovere l’opacità attorno al fenomeno della violenza
istituzionale che di fatto rimane per la gran parte invisibile e affrontato
solo per casi molto gravi quando l’attenzione mediatica si traduce nella
caccia a responsabilità individuali senza mai affrontare la
responsabilità di “sistema”.