
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 02/07/2025, ore 13:10
Nota ai media!
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Consiglio
Lavori Consiglio: Shared-space, Nuove tecniche genomiche, esposizione delle bandiera, KOSTAIVE-Zapomeran
**Mozioni e voti di Für Südtirol mit Widmann, Gruppo verde, Süd-Tiroler Freiheit, Vita.**
Con la Progetti pilota per zone di mobilità innovativa in Alto Adige secondo il modello shared-space (presentata dal cons. Widmann il 12/06/2025) Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha chiesto di impegnare la Giunta (1) a richiedere a esperti ed esperte del modello shared space informazioni tecniche e resoconti sulle esperienze fatte in questo ambito; (2) a individuare almeno tre zone pilota idonee in provincia di Bolzano in cui il modello dello spazio condiviso possa essere implementato in via sperimentale – idealmente una zona a traffico intenso, un punto di incontro all’interno di un centro abitato e un’area interessata da frequenti incidenti con dinamiche analoghe; (3) ad adottare, in collaborazione con i Comuni interessati, gli esperti e le esperte di pianificazione e con il coinvolgimento della popolazione, misure propedeutiche alla pianificazione e all’attuazione di questi progetti pilota; (4) a chiarire in che misura siano coinvolte competenze provinciali o statali previste dai rispettivi ordinamenti giuridici e, se necessario, a creare le condizioni giuridiche (ad es. deroghe, adeguamento della normativa in vigore) necessarie per consentire l’attuazione del modello di cui sopra; (5) a garantire un monitoraggio e una valutazione dei progetti pilota da parte di esperti ed esperte, concentrandosi in particolare sull’andamento degli incidenti, sui flussi di traffico, sull’accettazione da parte dell’utenza e sulla qualità della vita nelle aree interessate; (6) a riferire al Consiglio provinciale, entro 18 mesi dall’adozione della presente mozione, in merito alle fasi di attuazione, alla scelta dei siti e ai primi risultati ottenuti. Il modello shared space – spazio condiviso, ha spiegato Widmann, è stato introdotto negli ultimi anni in molte città europee: esso in gran parte fa a meno di cartelli stradali, cordoli, semafori e segnaletica orizzontale e si basa invece sul rispetto reciproco e sull’uguaglianza di diritti per tutte le utenti e gli utenti della strada.
In Bassa Atesina già da anni c’è un’esperienza di questo tipo, ha detto Brigitte Foppa (Gruppo verde), ed è molto interessante. La consigliera ha poi chiesto delle informazioni in più per capire come possa funzionare in un’area a traffico più intenso e veloce, al di fuori dell’area urbana.
Anche Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha invitato a distinguere tra traffico urbano ed extraurbano. Un problema è quello della giungla di segnaletica. Ha qualche perplessità sul funzionamento e la proposta in Alto Adige, dove gli utenti della strada hanno qualche difficoltà con le norme: se sono loro a doversi mettere d’accordo questo è problematico; tuttavia, un progetto pilota di verifica può andare bene. Un esempio negativo è la rotatoria della stazione a Bolzano: in altri paesi, un semaforo lampeggiante prevede la precedenza degli utenti, mentre qui ci si deve fermare.
Dai banchi dei consiglieri, Peter Brunner (SVP) ha ricordato un simile progetto introdotto a Bressanone quando era sindaco, che funzionava bene; tuttavia esso può funzionare solo nelle strade urbane, ed è un vantaggio sia per l’economia che per gli altri utenti della strada. Si è ridotta anche la giungla di cartelli stradali. Potrebbe essere un modello di Best practice per altri Comuni.
Secondo Paul Köllensperger (Team K), il modello shared space ha funzionato laddove è stato applicato, con diminuzione importante del numero di incidenti; diminuire le limitazioni aumenta l’attenzione dei partecipanti al traffico, che procedono in modo più lento e interagiscono. Si potrebbe sperimentare anche in Alto Adige.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che sarebbe necessaria l’armonizzazione di tutti i Codici Stradali dell’area europea, che sono molto differenti. tutto ciò che porta alla semplificazione dei cartelli stradali è una facilitazione per i cittadini e va sostenuta.
L’ass. Daniel Alfreider si è riferito al progetto pilota di Bressanone, pioneristico a livello comunale, d evidenziato che progetti del genere sono attuabili proprio nei comuni, anche nell’ambito dei progetti di sviluppo comunale e soprattutto nelle ZTL: bisognerebbe concentrarsi su questi ambiti, e non sulle strade statali o provinciali, dove si possono raggiungere i 90 km/h: per questo, la proposta non può essere accolta. Widmann ha replicato che Alfreider sarebbe aperto a queste proposte, ma non può accoglierle. Ha ricordato che non si richiede un’attuazione immediata, ma lo studio del modello da parte di esperti. Messa in votazione, la mozione è stata tuttavia respinta con 14 sì e 15 no.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha quindi presentato il Etichettare le piante e i prodotti derivati da nuove tecniche genomiche (presentato dai conss. Rohrer, Foppa e Oberkofler il 13/06/2025), con il quale chiedeva di invitare il Parlamento europeo ad adoperarsi nell’ambito del trilogo affinché le piante NGT di categoria 1, i prodotti da esse derivati e i materiali di propagazione debbano essere etichettati, in linea con il proprio emendamento 264 all’articolo 10, comma 1 della proposta di regolamento, approvato a maggioranza. Rohrer ha ricordato che a inizio maggio di quest’anno sono state avviate le trattative tra i rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla deregolamentazione delle nuove tecniche genomiche (NGT). Nel cosiddetto trilogo le tre istituzioni europee devono concordare la formulazione finale della proposta di regolamento sulle NGT, e i temi controversi includono la coesistenza, l’etichettatura, la valutazione dei rischi e la gestione dei brevetti. Nel suo parere del febbraio 2024, il Parlamento europeo aveva assunto, con un’esigua maggioranza con riferimento a due punti, una posizione diversa rispetto a quella adottata dalla Commissione nel luglio 2023 e dal Consiglio all’inizio di quest’ anno: la maggioranza dei parlamentari si era espressa a favore dell’etichettatura e della tracciabilità delle piante NGT lungo l’intera filiera alimentare. Numerosi sondaggi dimostrano che la stragrande maggioranza dei consumatori è favorevole all’obbligo di etichettatura anche per gli alimenti prodotti con nuove tecniche genomiche.
Premettendo che era strano che un consigliere di madrelingua tedesca non facesse uso del proprio diritto di parlare nella sua lingua (Rohrer aveva parlato in italiano, NdA), Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha fatto riferimento alle contaminazioni che avvengono quando campo OGM è vicino a uno non OGM, e al diritto del consumatore di sapere se nelle piante che acquista ci sono OGM, cosa che in caso di sostanze aggiunte questo è difficile. Giusto è ciò che viene richiesto nel voto, ma senza destare false aspettative.
Franz Ploner (Team K) ha sostenuto la proposta. Sono previste le categorie NGT1 ed NGT2: i prodotti della seconda devono essere sempre etichettare, ma lo dovrebbero essere anche i primi, anche se la proposta della Commissione Europea è una deregolamentazione. Etichettatura e tracciabilità devono essere garantite, quindi il Team K sosterrà il voto ai fini di tracciare tutto quanto viene geneticamente modificato.
Dai banchi dei consiglieri, Arnold Schuler (SVP) ha chiarito che bisogna distinguere tra la tecnica genomica classica e la tecnica genomica verde, con nuovi metodi che si rifanno a mutazioni che avvengono naturalmente in natura. Al fine di ridurre l’uso di anticrittogamici e fertilizzante senza ridurre la produzione è necessario ricorrere a nuove tecniche, e per la prima volta c’è un metodo che permette tutto questo: deve essere utilizzata perché è una grande opportunità per l’agricoltura, per la natura e a tutela dei consumatori. Non sono solo le grandi aziende che creano i brevetti, ma anche istituti come Laimburg o UniBZ, il che permette proprio di emanciparsi da tali aziende.
Renate Holzeisen (Vita) si è detta a favore della tracciabilità dove si usano tecniche genomiche, e si è stupita che i Verdi non la chiedano anche per sostanze prodotte da colossi farmaceutici per la vaccinazione delle persone.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) si è rammaricato che si presentasse all’esterno la produzione di nuove tecniche come qualcosa di pericoloso: con queste nuove tecniche già utilizzate si ricorre a DNA già autorizzati per inserirli nelle piante come queste farebbero naturalmente, ma in un lasso di tempo più lungo. Questo era stato ben spiegato nell’audizione sul tema. Ci vogliono più neutralità e apertura, pensando anche ai vantaggi.
L’ass. Luis Walcher si è chiesto se i Verdi vogliono rinunciare a mangiare o accettare i pesticidi. Ha respinto la proposta evidenziando che la produzione di derrate alimentari a livello europeo e mondiale non è soddisfacente, e questo peggiorerà a fronte dell’aumento di popolazione e riduzione della produzione per i cambiamenti climatici. La Giunta ha delle responsabilità e vuole disciplinare tutto sulla base di evidenze scientifiche, quindi non può sostenere il voto. Rohrer ha replicato che poteva invitare a pranzo l’assessore per mostrargli quello che prepara, e precisato di non voler discutere sull’essere a favore o contro le nuove tecniche genomiche, ma considerare le preoccupazioni della cittadinanza e di alcuni contadini in merito, preoccupazioni condivise anche a livello UE, garantendo la trasparenza. Il voto è stato respinto con 8 sì, 15 no, 5 astensioni.
È quindi ripresa la trattazione del Ridisciplinare autonomamente l’esposizione delle bandiere sugli edifici pubblici in provincia di Bolzano (presentato dai conss. Zimmerhofer, Rabensteiner, Knoll e Atz Tammerle il 12/01/2024), avviata nella seduta del . Ieri il presidente della Provincia Arno Kompatscher aveva proposto di modificare la parte deliberante: la nuova versione, presentata da Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit), prevede di incaricare la Giunta provinciale di avviare trattative con il Governo affinché, fatta salva la regolamentazione statale, nei giorni e nelle occasioni in cui non vi è l’obbligo di esposizione delle bandiere, sia prevista la possibilità di issare/esporre la bandiera della provincia. Il consigliere ha ringraziato Kompatscher per la disponibilità al compromesso, e fatto riferimento a un’Europa delle Regioni priva dei nazionalismi voluti dallo Stato.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha detto che in quest’ambito non si può parlare di “Europa delle Regioni”, che a livello istituzionale non esiste. Spesso l’esposizione delle bandiere ha significati diversi, per esempio in Svezia essa ha un altro status e non è vista dal punto di vista politico o istituzionale; in altre zone riguarda il riconoscersi in qualcosa, o ha elementi di patriottismo. Ha poi ricordato quanto era stata vista in modo offensivo una bandiera che voleva solo dire che ciascuno poteva essere come si sentiva.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, ha chiarito che si tratta dell’obbligo, non di come si sente o meno una persona, ovvero dell’obbligo di esporre la bandiera statale anche quando si tratta di un’occasione che con esso non ha nulla a che fare, ogni volta che si espone quella del Comune. Essendo stato in Istria, aveva visto che lì in alcuni luoghi era esposta anche la bandiera italiana senza alcun problema.
Harald Stauder (SVP) ha spiegato che la proposta di modifica era quella proposta ieri dal pres. Kompatscher.
Il voto è stato votato per parti separate: respinte le premesse (11 sì, 19 no), la parte deliberante emendata è stata approvata con 27 sì e 2 astensioni.
Franz Ploner (Team K) ha chiarito che non ci sono dati sulla trasmissione ad altri organismi, e che il nuovo vaccino è stato ammesso dalla UE nel febbraio scorso dopo che l’EMA l’ha definito ammissibile. Il parere positivo vale solo per 5 anni e per persone maggiorenni. L’istituto competente tedesco ha dato un parere negativo, l’Italia ha detto sì ma senza finanziamento pubblico. Il vaccino migliora la risposta immunitaria, e riduce le dosi vaccinali da 200 a 50 microgrammi. La sostanza è ammessa dal 2023 ed è stato effettuato uno studio comparato.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che non vedeva una situazione di pericolo immediato, poiché il vaccino non viene utilizzato a livello nazionale in Italia. È legittimo mettere in discussione i vaccini, ma va evidenziato che proprio aver citato il dott. Federico rileva che non c’è nessun complottismo ma del vaccino si discute apertamente nelle sedi competenti. Ci sono tanti farmaci che agiscono in maniera autoreplicante, non è nulla di nuovo. Convocare la Conferenza Stato-Regioni sarebbe inutile, perché in questo ambito le Regioni non avrebbero competenza. Anche l’aspirina ha effetti collaterali: nel foglietto illustrativo è indicato anche il rischio di morte.
La discussione della proposta proseguirà nel pomeriggio.
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