
Giovedì 27 marzo 2025, i leader di oltre 30 nazioni si sono riuniti a Parigi per il vertice della cosiddetta “Coalizione dei Volenterosi”, convocato per discutere il sostegno militare ed economico all’Ucraina. Tra i temi principali, la proposta di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e l’eventuale invio di una forza di peacekeeping europea per monitorare un possibile accordo di pace. Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato l’invio di una squadra franco-britannica per preparare quello che sarà “l’esercito ucraino di domani”.
Tuttavia, la Russia ha reagito con fermezza a queste iniziative. Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha accusato Regno Unito e Francia di mascherare una minaccia militare come una missione di pace, avvertendo che tali azioni potrebbero provocare uno “scontro militare diretto” tra la NATO e la Federazione Russa.
Il primo ministro britannico Sir Keir Starmer, presente al vertice, ha sottolineato l’importanza di inviare un messaggio chiaro al presidente russo Vladimir Putin, affermando che l’accordo sarà difeso con determinazione. Starmer ha accusato la Russia di “giocare” e “fare ostruzionismo” per ritardare i progressi nei negoziati, dichiarando: “È un classico del manuale di Putin, ma non possiamo lasciarli trascinare la cosa mentre continuano a perseguire la loro invasione illegale”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anch’egli presente a Parigi, ha ribadito che l’Europa deve dimostrare di potersi difendere e ha espresso la necessità di “fare pressione” sulla Russia affinché accetti un cessate il fuoco. Ha inoltre sottolineato che l’Ucraina non cederà mai a Mosca i territori occupati .
Nel frattempo, Dmitry Polyansky, rappresentante russo alle Nazioni Unite, ha accusato Kiev di minare i colloqui continuando a colpire obiettivi russi, sostenendo che l’Ucraina sta cercando di “ingannare” gli Stati Uniti. Anche il senatore russo Alexander Voloshin ha affermato che gli attacchi ucraini dimostrano il “cinismo” del regime di Kiev verso qualsiasi accordo.
In questo clima di accuse reciproche e tensioni crescenti, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione, sperando in una soluzione diplomatica che possa porre fine al conflitto in Ucraina.