
(AGENPARL) – mer 05 marzo 2025 Onorevole Marinella Pacifico
già Senatrice della Repubblica, Segretario di Schengen, Presidente UIP Italia-Tunisia e componente commissione Esteri.
Comunicato Stampa
Genocidio in Sudan.
5 marzo 2025
Il genocidio in Sudan con violenza di massa e persecuzione etnica c’è, in particolare nella regione del Darfur, da decenni. Nel 2003, il conflitto è esploso in Darfur, una regione occidentale del Sudan, quando gruppi di ribelli, in gran parte di etnia africana, si sono sollevati contro il governo sudanese, che era accusato di discriminare le popolazioni non arabe. In risposta, il governo sudanese, insieme alle milizie arabe Janjaweed, ha avviato la repressione contro le popolazioni locali perpetrando massacri, stupri, torture e l’incendio di villaggi, costringendo così milioni di persone a fuggire. Le Nazioni Unite e varie organizzazioni internazionali hanno denunciato questi atti come volontà di sterminare o danneggiare gravemente una specifica etnia, quella africana non arabe. Si stima che centinaia di migliaia di persone siano morte a causa della violenza diretta, delle malattie e della fame, mentre milioni sono stati costretti a vivere in condizioni di rifugiati o sfollati. L’ex presidente sudanese Omar al-Bashir è stato accusato di crimini di guerra e genocidio dalla Corte Penale Internazionale (CPI), ma mai processato. Il conflitto ha determinato la separazione del Sudan del Sud nel 2011, un processo che ha generato nuove tensioni e conflitti. Il genocidio in Sudan ha provocato gravi violazioni dei diritti umani senza una risposta internazionale adeguata a fermare la violenza. Nel 2024 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna come già in precedenza a imporre un blocco agli aiuti alimentari, con sgomento e preoccupazione internazionale, adducendo erroneamente di fare pressione così sul governo sudanese per fermare la violenza delle milizie sui civili e trovare una soluzione alla crisi interna politica e economica e migliorare la gestione dei diritti umani. Questa interruzione degli aiuti come già in passato sta avendo un impatto devastante, poiché milioni di sudanesi, che già affrontano carestie, malnutrizione e sfollamenti a causa dei conflitti interni, dipendono dagli aiuti internazionali per la sopravvivenza. L’agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti alimentari (WFP) e altre organizzazioni umanitarie hanno dovuto ridurre i loro interventi, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone, in particolare nei campi di rifugiati e nelle aree rurali devastate dal conflitto. Le critiche a questa mossa sono state forti, con molti esperti che hanno sottolineato come la sospensione degli aiuti colpisca principalmente i civili innocenti, piuttosto che influenzare positivamente i governi o le fazioni coinvolte nel conflitto. Ma l’amministrazione Trump non demorde e insiste sul fatto che la sospensione sia parte di una strategia più ampia per costringere il Sudan a una maggiore responsabilità nei confronti della comunità internazionale. Non solo sull’Ucraina ma anche sul Sudan si perpetrano gli errori USA rilevando una evidente mancanza di umanità sacrificata agli interessi nazionali. Meloni prenda posizione. Lo dichiara l’Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica.