
Onorevole Presidente, Onorevoli Senatori,
come Presidente del Centro Internazionale di Grafologia Medica e professore a tempo indeterminato della Pontificia Facoltà S. Bonaventura nella Scuola di Grafologia Seraphicum, sono qui ad esporre le motivazioni perché sia approvato l’Albo e l’Ordine dei Grafologi. La grafologia studia il movimento complesso della scrittura, espressione motoria cognitiva che rivela i comportamenti del suo autore. E’ importante per conoscere la persona: quali sono le sue caratteristiche, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue modalità di affrontare i problemi e come si relaziona. Le moderne neuroscienze hanno dato vitalità alla materia, ponendo le basi scientifiche alla grafologia. Ricordo che la grafologia nasce grazie alla intuizione geniale di un medico, il prof. Camillo Baldi dell’Università di Bologna, nel 1621.
Il suo ingegno fu approvato e condiviso dai cultori della grafologia italiani e stranieri che nei secoli successivi hanno lodato le straordinarie potenzialità di questa materia, oggi scienza. Nel 1800 e inizio 1900 alcuni studiosi, come Cesare Lombroso prima e dopo Salvatore Ottolenghi (fondatore della Scuola di Polizia Scientifica) posero una particolare attenzione alle alterazioni della scrittura, indicatori anche di comportamenti devianti. Solo per merito di padre Girolamo Moretti con le ricerche e lo studio la grafologia iniziò il suo percorso con un metodo, che aggiornato si insegna nelle Scuole. Attraverso lo strumento grafologico si conoscono le modalità con cui la persona si può realizzare nella vita, attraverso il percorso di studi che sono più opportuni per le sue qualità e rapportati alle sue potenzialità, sia di studio che di operatività, quindi come strumento di orientamento scolastico e professionale (sia per le scuole superiori che per l’Università). Si possono studiare le relazioni che intercorrono in una struttura familiare, come può essere il rapporto all’interno della coppia e le modalità affettive con le quali la coppia genitoriale si rapporta con i figli. Di grande rilevanza è l’applicazione della grafologia al lavoro di consulenza nel settore giudiziario.
Ogni persona scrive con una propria individualità e, uno studio di una comparazione su grafie di diversi documenti contestati, possono risolvere casi giudiziari di grande importanza. Lo studio e l’analisi grafologica della scrittura, eseguiti in maniera scientifica, possono rivelare la falsità o l’autenticità di un documento. La maggiore applicazione attualmente viene eseguita nei casi di testamenti. Famosi sono quelli di Oriana Fallaci, Pietro Mennea, Aurelia Sordi e Giulia Torlonia. L’esame forense su manoscritture deve sempre prendere in considerazione lo stato psicofisico dello scrivente. Negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale da parte di ricercatori universitari di tutto il mondo, un settore della grafologia che è la “Grafologia medica”, finalizzata allo studio della correlazione tra malattia, farmaci e scrittura. L’impegno professionale congiunto tra grafologo/medico/psicologo sta rafforzando, in maniera sempre più collaborativa, il rapporto interdisciplinare. Quindi si comprende che è fondamentale che i grafologi possiedano una solida formazione culturale e professionale, supportata da un albo che ne garantisca la competenza e l’aggiornamento scientifico.
Tale struttura non solo tutelerebbe la professione, ma promuoverebbe la ricerca e l’evoluzione della grafologia. L’istituzione di un albo professionale si rende necessaria per proteggere la grafologia da un’offerta formativa scadente e frammentata. L’attuale proliferazione di corsi brevi e superficiali, spesso di poche decine di ore, non garantisce una preparazione adeguata e rischia di legittimare sedicenti professionisti che si appropriano indebitamente di competenze grafologiche In passato sono sorti timori di sovrapposizione con la psicologia, ma la grafologia si distingue nettamente. L’oggetto è diverso. Il grafologo studia la scrittura e il suo movimento complesso al fine di descriverne il suo comportamento, mentre lo psicologo studia la persona nella sua interezza. Si tratta di due discipline complementari, non concorrenti.
Conclusioni
La professione del grafologo va regolamentata in quanto riveste un ruolo importante nella società, è presente in vari settori (anche in collaborazione con psicologi, pedagogisti e psichiatri) e affronta problematiche in vari ambiti molto delicati (età evolutiva, familiare, scolare, orientamento professionale e giudiziario). Si ricorda che il decreto ministeriale n.109 del Ministero della Giustizia del 4 agosto 2023 ha introdotto anche il settore della grafologia forense dell’età evolutiva. Questo rappresenta un ampliamento per il Tribunale per i Minorenni di indagare (in una equipe interdisciplinare), attraverso anche l’attività grafica, le motivazioni che hanno indotto a determinati comportamenti particolari, critici o devianti, senza escludere la loro riabilitazione. Quindi, si rende improcrastinabile l’istituzione dell’albo e dell’ordine dei grafologi, perché non vi può essere una professione che non sia regolamentata e vigilata, specie sul comportamento dei propri iscritti, con la verifica dell’osservazione degli obblighi deontologici, comprese le sanzioni disciplinari, come accade con gli ordini dei medici, degli psicologi e degli avvocati. L’Ordine Nazionale dei Grafologi contribuirebbe a dare maggiore autorevolezza, uniformità e sicurezza alla professione, tutelando sia i grafologi e sia i cittadini che si affidano alle loro competenze.
GRAZIE DELLA VOSTRA ATTENZIONE
Roma 5 marzo 2025
Prof. dott. Vincenzo Tarantino
