(AGENPARL) – ven 06 dicembre 2024 Operativa entro tre anni, non sarà solo un simbolo di innovazione e qualità, ma anche un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo | Il Presidente di CAA: «L’Africa non è solo il nostro dirimpettaio ma rappresenta un partner strategico per il futuro; i cinesi lo hanno capito da tempo, investendoci massicciamente. L’Europa, invece, deve smettere di ignorare quest’opportunità e tornare a considerarla come un tassello fondamentale del suo sviluppo economico e politico».
Pordenone, 6 dicembre 2024 – Concludendo i lavori delle Operations alla LEF, Il Presidente di Confindustria Alto Adriatico e della stessa LEF, Michelangelo Agrusti, ha annunciato la creazione di una fabbrica di cioccolato in Ghana, lo stato in cui, ad aprile scorso, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, era stata inaugurata l’Academy per la formazione dei lavoratori che già da qualche settimana sono attivi in Italia in alcune aziende tra cui Fincantieri.
Agrusti ha sottolineato come il Ghana, insieme alla Costa d’Avorio, produca circa il 70% del cacao mondiale, un dato che evidenzia l’enorme potenziale non sfruttato di questa risorsa. «Siamo andati in Africa e, nell’ambito delle attività legate al Piano Mattei, abbiamo deciso di investire in un’iniziativa industriale concreta: una fabbrica che ambisce a produrre il cioccolato migliore del mondo, un autentico progetto industriale», ha dichiarato detto.
L’iniziativa prevede un approccio integrato e sostenibile che coinvolge diverse eccellenze italiane. «Grazie alla collaborazione con un imprenditore toscano, leader nella produzione di cioccolato di alta qualità e con la facoltà di Agraria dell’Università di Udine, stiamo sviluppando un piano per introdurre nuove tipologie di cacao attraverso la piantumazione di piante innovative. Inoltre, il supporto logistico sarà garantito da un cittadino italo-ghanese, già attivo nel settore del legname, che metterà a disposizione le infrastrutture necessarie».
Agrusti ha anche sottolineato l’importanza di questa iniziativa nell’ambito del rilancio delle relazioni con l’Europa: «L’Africa non è solo il nostro dirimpettaio, ma rappresenta un partner strategico per il futuro. I cinesi lo hanno capito da tempo, investendoci massicciamente. L’Europa, invece, deve smettere di ignorare quest’opportunità e tornare a considerarla come un tassello fondamentale del suo sviluppo economico e politico». La fabbrica di cioccolato, che sarà operativa entro tre anni, non sarà solo un simbolo di innovazione e qualità, ma anche un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. «I salesiani, che possiedono ettari di terreni nella zona del cacao, saranno coinvolti nel progetto per garantire la piantumazione delle nuove piante. Questo permetterà di creare una filiera produttiva completa, dall’agricoltura alla trasformazione industriale, con un impatto positivo sull’economia locale», ha concluso Agrusti.
Massimo Boni
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