
(AGENPARL) – mar 23 aprile 2024 [image: logo.jpg]
23 aprile 2024
*EX PRINCIPE DI NAPOLI: IL 29 APRILE PARTE IL CANTIERE PER LA
RIQUALIFICAZIONE DELLO STORICO EDIFICIO DI VIA PIGNOLO*
Partono la prossima settimana i lavori per la sistemazione dell’ex Principe
di Napoli, lo storico ex asilo di via Pignolo. Ci vorranno poi due anni di
lavori per vedere restaurato l’ex asilo chiuso negli anni ’90, abbandonato
all’incuria da oltre 30 anni. L’intervento di restauro e
rifunzionalizzazione avrà un valore di circa 3,6 milioni di euro e sarà
realizzato dal gruppo Ferretti casa, come extra onere legato all’operazione
urbanistica del piano Parco ovest 2, l’area che fa da cerniera tra il
Villaggio degli Sposi e il quartiere di San Tomaso de’ Calvi.
Dopo anni dalla sua dismissione, l’Amministrazione concretizza così il
recupero di un edificio che è stato a lungo al centro del dibattito
cittadino: dopo diverse ipotesi di riutilizzo, compresa la vendita,
l’accordo con Ferretti Casa ha consentito di sbloccare l’iter
dell’edificio, che non solo rimarrà pubblico, ma verrà anche completamente
rimesso a nuovo e restaurato.
Il progetto prevede di collocare all’interno dell’immobile diverse funzioni
dall’alto contenuto sociale e culturale tra loro interconnesse quali
residenza a canone concordato, negozi, spazi per funzioni pubbliche e spazi
destinati alle realtà associative ed artistiche con particolare riferimento
a quelle presenti nel quartiere, luoghi di aggregazione e spazi per la
lettura; il complesso ospiterà anche spazi destinati allo sviluppo di
esperienze nel campo agroalimentare con ambienti destinati alla
ristorazione con annesso orto urbano per l’utilizzo di prodotti a
chilometro zero.
A tutto ciò si accompagna un unicum, ideato e proposto nell’anno della
Capitale della cultura appena conclusosi, quale la scelta di destinare il
corpo di fabbrica dell’intero complesso che si affaccia su via pignolo ad
accogliere l’installazione site-specific di Andrea Mastrovito, ideata
appositamente per gli spazi dell’Ex Asilo e intitolata “*L’uomo che non
poteva fare miracoli*”. L’opera “abita” il contesto, cui e? intimamente
legata dalla tecnica esecutiva – principalmente l’intaglio murale –
diventando parte di esso e sviluppandosi lungo i diversi ambienti, di volta
in volta incisa, intarsiata, intagliata nei muri, negli intonaci e negli
infissi su piu? livelli narrativi; ambienti lasciati appositamente intatti
e disabitati come nei decenni passati.
Come già accaduto per l’ex centrale di Daste Spalenga alla quale l’Ex asilo
di via Pignolo in qualche modo si vuole ispirare, nei prossimi mesi verrà
anche pubblicato il bando per la sua gestione. L’obiettivo è quello di un
utilizzo sociale e culturale promosso da soggetti pubblici o privati che
possano favorire in forma singola o associata e, in quest’ultimo caso, in
modo il più possibile integrato, l’attuazione di queste finalità,
consentendo di innescare processi di rigenerazione urbana sull’intero
quartiere e a vantaggio dell’intera comunità.
Il Comune di Bergamo ha molto lavorato per dare avvio a questo cantiere e
la fase di progetto è stata anticipata da un lungo studio storico
sull’edificio, un lavoro che ha riassunto la stratigrafia dell’immobile
intero, con rilievi strumentali, analisi di vulnerabilità sismica,
relazione storica e archeologica per definire, d’intesa con la
Soprintendenza, gli interventi di restauro.
“*Dopo aver avviato il cantiere quasi un anno di Cascina Ponchia a
Monterosso siamo particolarmente soddisfatti di poter dar avvio al cantiere
anche del Principe di Napoli. Due edifici accomunati non solo dal fatto di
essere rimasti di proprietà comunale ma anche da una futura destinazione
dai contenuti sociali e culturali particolarmente spiccati*” spiega
l’Assessore *Francesco Valesini*. “*Una valorizzazione che si era già
tentata nel 2013 con la giunta Tentorio, in quel caso prevedendone la
vendita, senza però alcun risultato, e che ora può al contrario trovare
finalmente una risposta all’altezza della qualità di quell’immobile e delle
sue indubbie potenzialità, considerata anche la vicinanza alla Montelungo e
alla nuova Gamec prevista nel vecchio Palazzetto di piazzale Oberdan,
edificio con cui potrà costruire, ci auguriamo, una relazione per molti
versi coerente vista la presenza della bellissima ed unica nel suo genere
opera di Andrea Mastrovito”.*