
(AGENPARL) – lun 22 gennaio 2024 L?ex Ilva garantisce l?acciaio di qualità che altrimenti mancherebbe
all?industria italiana: Assofermet a favore del rilancio
* Con una produzione siderurgica in calo e l?aumento del costo
dell?acciaio, è fondamentale preservare il valore industriale dell?impianto
* Sangoi: ?Ex Ilva fondamentale per rifornire e far crescere il
settore manifatturiero?
* Torlizzi: ?Il caso ADI fa capire quanto sia ancora necessaria la
produzione da altoforno accanto a quella da economia circolare?
Milano, 22 gennaio ? Mentre prevale l?incertezza sul futuro dell?Ex Ilva di
Taranto, Assofermet si schiera a favore del rilancio del sito siderurgico da
parte del Governo. L?associazione dei distributori di acciaio sottolinea che
serve inaugurare un serio progetto per salvare il processo produttivo da
altoforno, che può essere mantenuto attivo rispettando pienamente la
normativa ambientale. Dopo le vicende a cui si è assistito negli ultimi anni
è necessario preservare il valore industriale dell?impianto, che ancora oggi
alimenta una filiera strategica per l?intera economia nazionale. Salvare
l?ex Ilva è fondamentale: l?impianto garantisce la produzione di acciaio di
alta qualità largamente utilizzato in settori cruciali come quelli
dell?automotive e dell?elettrodomestico.
La crisi dell?impianto di Acciaierie d?Italia si colloca in un momento
storico particolare per la disponibilità di acciaio in Italia e nell?Unione
europea. Da un lato, la produzione siderurgica è in calo: negli ultimi dieci
anni non sono mai stati raggiunti i livelli del 2012, anno del sequestro
dell?area a caldo dello stabilimento di Taranto. In quell?anno la quota si è
assestata a 160 milioni di tonnellate di acciaio nella UE, mentre in Italia
sono state prodotte 29 milioni di tonnellate. L?impianto di Taranto nel 2023
ha fornito all?industria meno di 3 tonnellate, una quota che fa riflettere
se si pensa che corrisponde a meno della metà della capacità produttiva.
Paolo Sangoi, Presidente di Assofermet Acciai, mette l?accento sull?impatto
della situazione attuale sul settore manifatturiero. ?Per far crescere la
manifattura nazionale è necessario avere a monte della filiera un?industria
siderurgica primaria che la possa sostenere con la quantità di acciaio
necessaria?, ha dichiarato. ?Va anche ricordato che i prodotti di qualità
disponibili grazie alla produzione tarantina molto spesso non sono
reperibili all?interno del perimetro UE. Gli operatori si vedono quindi
costretti a rivolgersi soprattutto ad acciaierie asiatiche, affrontando un
problematico percorso a ostacoli per via delle restrizioni all?import che
incrementano i costi?.
Sono proprio queste restrizioni, e più in generale l?impatto regolatorio
sulle importazioni da Paesi extra UE, a determinare uno scenario di
difficoltà per la filiera siderurgica. Le misure di Salvaguardia attualmente
in vigore inevitabilmente comportano una diminuzione della quantità di
acciaio importato nell?Unione europea. A queste si aggiunge il CBAM, il
Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere, che introdurrà a
partire dal 2026 una sorta di dazio doganale sui beni che provengono da
territori fuori dall?Unione europea. Il risultato sarà un inevitabile
aumento del costo dei prodotti siderurgici a disposizione nella UE. In altre
parole, la crisi dell?impianto di ADI si inserisce in un contesto già molto
complicato per il settore dell?acciaio. Dal punto di vista normativo, è
l?economia circolare a essere fortemente incentivata e a determinare le
strategie politiche dell?Unione europea presenti e future. Nonostante
questo, ?il caso ex Ilva fa riflettere su quanto sia ancora centrale e
strategica la produzione primaria da altoforno?, ha sottolineato Gianclaudio
Torlizzi, Fondatore di T-Commodity. ?Una crisi prolungata degli impianti di
Acciaierie d?Italia potrebbe portare a una carenza strutturale di acciai
piani non soltanto in Italia ma anche a livello UE. Questo dimostra quanto
la produzione da economia circolare non possa essere sufficiente; le
politiche ambientali dovrebbero tenere conto della rilevanza
dell?altoforno?.
ASSOFERMET ? CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L?ITALIA
Assofermet è l’associazione di categoria afferente a Confcommercio-Imprese
per l?Italia che rappresenta a livello nazionale 450 imprese del commercio e
della distribuzione in quattro diversi settori: acciai, con aziende attive
nel commercio, distribuzione e prelavorazione di prodotti siderurgici;
rottami, con impianti che effettuano attività di raccolta, recupero,
riciclaggio e commercio di rottami ferrosi; metalli, con le aziende del
commercio, distribuzione, prelavorazione e riciclo dei rottami non ferrosi;
ferramenta, con imprese del commercio e distribuzione di ferramenta e