
(AGENPARL) – lun 05 dicembre 2022 Ad una specifica richiesta del consigliere Andrea Fora (Patto civico) hanno
risposto i direttori generali delle due Asl umbre, Braganti e De Fino
(Acs) Perugia, 5 dicembre 2022 – Nella riunione odierna della Terza
Commissione, presieduta da Eleonora Pace si è svolta un’audizione con i
direttori generali delle due Asl umbre, Massimo Braganti e Massimo De Fino in
merito alla attuazione della Delibera della Giunta regionale (268/2022)
concernente l’accordo per l’adeguamento delle tariffe delle strutture
sanitarie e socio sanitarie di assistenza territoriale extraospedaliera,
residenziali e semiresidenziali.
A chiedere approfondimenti sul tema è stato il consigliere Andrea Fora
(Patto civico) lamentando il fatto che in proposito ha già chiesto, in forma
scritta, senza avere però risposta, chiarimenti alla direzione regionale e
alle due Aziende sanitarie.
“La questione – ha spiegato in apertura Fora – parte dall’accordo fatto
dalla Giunta regionale rispetto alle tariffe per le strutture sanitarie e
socio sanitarie in questione. La Giunta, nelle more di accreditamento in
corso ha provveduto ad aggiornare le tariffe, come da adeguamento Istat.
Chiedo, per questo, se è vero che negli ultimi mesi si siano interrotti o
comunque molto rallentati gli inserimenti di ricoveri di pazienti
all’interno delle Rsa, se esiste inoltre un problema di copertura
economica, oltre a dati precisi per una valutazione oggettiva”.
Massimo BRAGANTI (Direttore Asl 1) ha detto che, “rispetto al rallentamento
dell’inserimento nelle strutture c’è stato un incontro con tutti
direttori di Distretto nel quale ho raccomandato di fare un’analisi tecnica
in proposito. In particolare, per quanto riguarda le Rsa (Residenza sanitaria
assistenziale) vanno garantiti tutti percorsi necessari per alleggerire gli
ospedali. Anche in riferimento alle Rsp (Residenza sanitaria protetta) è
stata rimarcata la necessità, in termini di appropriatezza, di verificare la
possibilità di garantire una permanenza a domicilio da parte dei cittadini.
A fronte della revisione (adeguamento Istat) delle tariffe è in corso una
Commissione per rivedere i requisiti di accreditamento e la definizione delle
stesse tariffe. La situazione, comunque, è in corso di evoluzione. Quanto
prima fornirò i relativi dati numerici richiesti da Fora”.
Massimo DI FINO (Direttore Asl 2): “Rispetto alle tariffe, dal primo aprile
abbiamo attivato quanto previsto dalla Giunta regionale, vale a dire
l’aumento del 15 per cento rispetto a quelle precedenti, relativamente alla
quota economica per le attività identificate dalla stessa Giunta. Sono stati
pagati anche gli arretrati. L’aumento delle tariffe, equivale nei mesi da
aprile a dicembre a 3 milioni e settecentomila euro. Le tariffe erano ferme
dall’anno 2000 e c’era dunque la necessità di adeguarle. Nel bilancio è
stata prevista la quota extra per cui non risulta né per l’area nord
(folignate), ne per l’area sud (ternano) un problema legato alla riduzione
o blocco degli inserimenti. Anzi, abbiamo cercato di accentrare le
autorizzazioni da parte dei direttori di distretto per renderci conto di
quanto stava accadendo. Vogliamo avere contezza di chi viene trasferito dagli
ospedali nelle Rsa che deve avere funzione di appropriatezza nell’ambito
della presa in carico della cura e della dimissione del paziente. Va
registrato che quasi sempre c’è continuità di cura per il paziente
dimesso. Quello che ho chiesto è di ricoverare in primis nelle nostre
strutture. In Regione inviamo un bilancio mensile ed il dato che riguarda il
2022 sui ricoveri per le residenze protette vede unleggero sforamento,
soprattutto per l’area nord, pari a circa 158mila euro, ne consegue dunque
che sono stati effettuati maggiori ricoveri rispetto al 2021”.
Al termine dell’audizione, Fora ha sottolineato, concordando con quanto
dichiarato dai due Direttori, e cioè di “contenere e supervisionare i
livelli di costo. D’accordo anche sull’appropriatezza delle diverse
prestazioni. È chiaro però che non si può far pagare il braccio di ferro
tra ospedale e territori, o le le ristrettezze dei conti ai pazienti e alle
loro famiglie. È grave il messaggio che sta passando e cioè che dopo dieci
anni sono state adeguate le rette e che questo ha prodotto una drastica
riduzione degli inserimenti nelle Rsa. Chiedo, ancora una volta, la
possibilità di avere dati specifici dalle direzioni delle Asl, soprattutto
la Asl 1, per verificare l’andamento e capire in maniera ancor più
approfondita la situazione”. AS/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74224
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO