(AGENPARL) – dom 30 ottobre 2022 Giustizia, Cpi: Governo non smonti riforma Cartabia
Il presidente Tirelli: ergastolo ostativo figlio di visione illiberale
ROMA – «È giusto che il nuovo Governo dia un segnale di discontinuità da un
decennio di giustizialismo e di sottomissione della politica alle Procure, ma
esprimiamo grave preoccupazione per il rinvio della riforma Cartabia di cui si parla
in queste ore. L’impianto della riforma, per quanto riguarda il ripristino della
prescrizione, l’estensione della giustizia riparativa per i reati contro il patrimonio e la
concessione dei benefici per chi sceglie riti alternativi, dev’essere preservato».
A dirlo è Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo
e internazionale, a margine dell’ufficio di presidenza dell’ente convocato stamane.
«Bisogna assolutamente evitare che si passi da un giustizialismo di sinistra a un
giustizialismo di destra – prosegue Tirelli –. Quanto all’ergastolo ostativo, è frutto di
una visione illiberale. Il “fine pena mai” è un concetto disumano e incivile oltre che
incostituzionale, come ribadito anche dalla nostra Consulta. Non si può pensare di
prendere una vita e seppellirla per sempre nel cemento armato, anche nei casi di
delitti più gravi. La pena deve essere finalizzata alla risocializzazione e alla
possibilità di ricostruzione di un nuovo percorso esistenziale – aggiunge il
presidente delle Camere penali internazionali –. Tutti hanno il diritto di sperare di
inserirsi nuovamente, dopo 24 anni di carcere, nel consesso sociale; a patto che
dimostrino cambiamento e volontà di miglioramento».
«Per dimostrare la determinazione nella lotta alla criminalità organizzata, non si può
deteriorare la libertà dell’individuo e le conquiste della civiltà giuridica che, proprio
nel nostro Paese, affondano le proprie radici. Bisogna, al contrario, sanare
immediatamente i disastri generati dalla riforma Bonafede».
«Dopo la pandemia, che ha scompaginato la già precaria organizzazione
dell’Amministrazione della giustizia, e dopo la continua e scientifica compressione
delle libertà individuali, il Governo deve inviare segnali opposti per costruire un
nuovo rapporto tra cittadino e Stato sul tema della giustizia. Anche affrontando i
dossier indulto e amnistia che, dal 2005, sono letteralmente scomparsi dall’agenda
politica e che oggi, invece, rappresenterebbero un segnale importantissimo in questa
direzione».
Conclude il presidente delle Camere penali internazionali: «Con leale spirito di
collaborazione, il nostro Ente mette a disposizione delle forze politiche il proprio
comitato consultivo per discutere gli aspetti più qualificanti delle riforme e dei
provvedimenti di legge in materia di giustizia».
Roma, 30 ottobre 2022
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