(AGENPARL) – ven 26 agosto 2022 BOLLETTE, TURCO (M5S): SCOSTAMENTO INEVITABILE, ITALIA PAGA I NO ALLE NOSTRE PROPOSTE
Roma, 26 agosto 2022 – “Il Movimento 5 Stelle fece la prima richiesta di scostamento di bilancio al premier Draghi a gennaio per finanziare misure strutturali contro il caro bolletta, tra cui il Superbonus Energia per le imprese. Già allora era evidente che il 2022 sarebbe stato un anno drammatico sul fronte energetico. Un mese dopo è scoppiata la guerra in Ucraina, e il quadro si è aggravato ulteriormente. Per mesi ci siamo sentiti dire solo dei “no” alle nostre proposte, anche da quei partiti di maggioranza che ora con la campagna elettorale si sono resi conto dell’inevitabilità dello scostamento. Persino l’iper-draghiano Calenda si è convinto di questa inesorabile necessità. Stesso discorso vale per la richiesta di un tetto al prezzo del gas, o per una maggiore incisività in merito alla tassazione degli extraprofitti delle società energetiche: su questo fronte la titubanza del governo Draghi ha prodotti risultati rivedibili, tanto che c’è un buco di bilancio nelle entrate fiscali di circa 9 miliardi da coprire. Adesso servirà uno scostamento più sostanzioso per far fronte ad una emergenza sottovalutata dal Presidente del Consiglio e da quasi tutte le forze politiche, compresa FDI: invece di pensare ad incrementare le risorse contro il caro-energia, sostenevano tutte insieme di aumentare le spese militari sino 14 miliardi di euro l’anno. A complicare inoltre lo scenario economico si è aggiunta anche la confusione creata dall’esecutivo sulla cedibilità dei crediti fiscali edilizi, tra cui quelli relativi al Superbonus al 110%, che rischia di far fallire oltre 50 mila imprese. Bene ha fatto il presidente Conte a rilanciare, e a ribadire che nel programma M5s è prevista un’estensione fino al 2027 proprio di quel Superbonus che tanti benefici ha portato alla nostra economia. Sull’emergenza energetica il M5S già a marzo aveva presentato al Presidente del Consiglio un piano contro il caro bollette, e in ultimo a luglio nel documento dei nove punti: purtroppo ogni minima richiesta è stata respinta al mittente e oggi sono aziende e cittadini a pagare il prezzo di quella miopia”. Così in una nota il vicepresidente M5s Mario Turco.
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Movimento 5 Stelle
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