
(AGENPARL) – Sun 14 September 2025 “Le Cassandre che per mesi hanno profetizzato l’irrilevanza del Sud e l’incapacità del Governo affrontano oggi un fatto politico che cambia la mappa del Paese, perché l’Istat registra nel Mezzogiorno un tasso di occupazione pari al 50,1 per cento, massimo dall’avvio delle serie comparabili del 2004 e cifra che traduce in realtà l’idea di un’Italia capace di competere con il suo baricentro mediterraneo.
A livello nazionale, nel secondo trimestre 2025, il numero degli occupati raggiunge 24 milioni 202 mila unità su base non destagionalizzata, con una crescita tendenziale di 226 mila unità e un tasso di occupazione pari al 62,7 per cento, mentre la spinta più visibile arriva dal Mezzogiorno e dalle fasce femminili e 50-64 anni, segnale di un mercato del lavoro più profondo e più largo nelle sue basi sociali.
Un’azione, quella del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che orienta investimenti, semplificazioni e incentivi verso una piattaforma meridiana che mette a sistema manifattura avanzata, filiere energetiche, agroalimentare di qualità, logistica portuale e retroportuale, ricerca applicata nelle università del Sud, con un effetto visibile nelle tabelle Istat e nella fiducia di imprese e lavoratori che scelgono di radicare progetti e competenze oltre il perimetro storico delle aree forti.
Tutt’altro che secondaria è stata l’azione e la capacità di incidere di Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per Coesione e Riforme, che guida il raccordo tra politiche comunitarie e priorità italiane, presidia la qualità della spesa, costruisce cornici regolatorie chiare per gli investimenti, garantisce un dialogo europeo all’altezza delle ambizioni del Mezzogiorno e offre al sistema produttivo un’interlocuzione stabile sulle grandi transizioni.
La scelta della ZES unica, prima tra tutte, è stata in grado di sostenere questa architettura, perché presenta il Sud come area coesa e leggibile dagli investitori, riduce attriti amministrativi e unifica protocolli e sportelli, con un impatto diretto sulla domanda di lavoro e sulla qualità dell’occupazione registrata dalle statistiche più recenti.
Il dato sugli inattivi aggiunge ulteriore peso politico a questa traiettoria, perché la platea 15-64 anni scende a 12 milioni 194 mila unità su base annua, con un tasso di inattività al 32,8 per cento e con un contributo rilevante proprio dalle regioni meridionali, mentre la stabilizzazione della disoccupazione su 6,6 per cento in versione non destagionalizzata consolida il quadro di un mercato più aperto, più inclusivo, più capace di assorbire capitale umano femminile e giovanile.
L’insieme di questi elementi definisce un Sud protagonista dentro la competizione europea, perché la crescita dell’occupazione al 50,1 per cento si affianca a una base nazionale in espansione e a un’agenda che tiene insieme infrastrutture materiali, infrastrutture immateriali e politiche della conoscenza, con la conseguenza di una coesione alimentata dal lavoro e da una mobilitazione di competenze che premia i territori capaci di connettersi alle reti globali del valore.
Un passaggio che segna una fase nuova, perché il Mezzogiorno esce dal recinto della narrazione minoritaria e imprime al sistema Italia una spinta di medio periodo, con la leadership di Giorgia Meloni e con la regia europea di Raffaele Fitto che convergono sulla stessa bussola, rafforzano la credibilità internazionale del Paese e aprono una stagione che misura la politica con la metrica dei risultati.”
Così l’On. Antonio Maria Gabellone, Deputato di Fratelli d’Italia.
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On. Antonio Maria Gabellone
Camera dei Deputati